Casella di testo:              ERNESTO GALLI  DELLA  LOGGIA
	       Tre giorni nella storia d'Italia
	                    Il Mulino  2010



Il libro esamina tre date importanti per la storia recente del nostro Paese:
-28 ottobre 1922    marcia su Roma
-18 aprile 1948      vittoria della Democrazia Cristiana contro il Fronte Popolare
-27 marzo 1994      prima vittoria  alle elezioni politiche  di Berlusconi

Presentiamo solamente la terza data(in "Abbiamo letto"), perché l'analisi  diverrebbe troppo lunga in quanto l'autore, giustamente, spiega l'origine, le cause, il contesto  in cui tali avvenimenti si realizzarono .

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Galli della Loggia  sostiene  che l'ascesa di Berlusconi è stata favorita dalle contraddizioni  delle inchieste  di "Mani Pulite" e dalla raffica delle inchieste che la magistratura ha fatto contro di lui:
senza la crisi comunque del sistema politico italiano Berlusconi non sarebbe mai sceso in politica.
Sistema politico  tuttavia minato da profonde patologie che l'autore elenca:
-mancanza di alternanza al governo, dal 1948 fu la sola  D.C. a governare se pure con alleati diversi
-presenza nel Paese del più forte partito comunista europeo (dopo quello sovietico), che però non era mai riuscito ad allearsi con altri partiti e a costituire un'alleanza maggioritaria. Fu il più forte partito di opposizione , ma non ottenne mai il consenso della maggioranza degli elettori
-nella Prima Repubblica la politica era stata "la proprietaria diretta" di oltre un terzo dell'economia: petrolio, banche,telefoni,televisioni,autostrade,siderurgia,cantieristica ,industria alimentare ecc.ecc. senza contare  l'imponente settore economico pubblico dei Comuni, delle Province, delle Regioni. Pertanto tutto o quasi passava dalla politica
-dagli anni settanta in poi il settore pubblico inizia a spendere senza freni per due motivi:le tensioni sociali dovute ad una sindacalizzazione di massa e la violenza politica  scatenata da organizzazioni terroristiche.
Nasce  da lì il consociativismo , tra DC e PCI, che "costruisce" un generoso sistema di stato sociale: dal 1974 al 1994 il  debito pubblico passa da 187 mila miliardi a oltre 2 milioni di miliardi (oltre il 120  % del Pil).
In questo contesto (mancanza di alternanza politica  ed economia di stato) si sviluppa il sistema  della corruzione  politica, su cui interviene unicamente la magistratura che , a giudizio di Galli della Loggia, non era forse lo strumento più idoneo.
Dal 1974  esisteva la legge  sul finanziamento pubblico dei partiti approvata  anche dal PCI  di cui qualche  dirigente già alcuni anni prima si dichiarava preoccupato "della capillarità della corruzione che coinvolgeva   il  partito" che per altro riceveva dall'Unione Sovietica fiumi di danaro(dal 1973 al 1979 sono documentati 32 milioni di dollari).
Certamente la D.C., che deteneva il potere , era più esposta alle tentazioni, anche se  riceveva dagli USA molti dollari per combattere il comunismo(dal 1948 al 1968 sono documentati 65 milioni di dollari).Ma la politica costa e l'autore fa l'esempio di quanto costava nel 1992 un solo manifesto  affisso in tutti i capoluoghi oltre i 30.000 abitanti:1 miliardo e 300 milioni!
I bilanci dei partiti erano falsi- e tutti i politici ben lo sapevano- al punto che nel 1989 con una decisione unanime del Parlamento viene fatta  un'amnistia ;anni e anni di corruzione politica  vengono cancellati: l'Unione sovietica sta disintegrandosi  e il PCI temendo che "i multiformi traffici con l'URSS diventino pubblici, consente senza battere ciglio che anni e anni di corruzione politica cadano nel dimenticatoio".
Ma quando , dopo il 1989,la magistratura interviene , si avverte subito un'anomalia  :"la selettività geografica", perché sono poche Procure al nord a muoversi, in primis quella di Milano:"al centro e al sud i magistrati non hanno notizia  di finanziamenti illeciti su cui indagare"!
Carcerazione preventiva,enfatizzazione mediatica , alcuni eccellenti suicidi, producono  un effetto devastante che porta alla dissoluzione della DC e del PSI: per la prima volta in un paese occidentale  un gruppo di magistrati inquirenti,non sottoposti ad alcun controllo, azzera la rappresentanza politica , mentre nel Paese vanno crescendo fattori politici esplosivi quali:
-la delegittimazione del sistema politico dovuta a inefficienza del sistema stesso e alla convinzione  che affarismo  e mediocrità siano  ormai  appannaggio della classe politica
-un'opinione pubblica, sempre più indignata , non compensata a sinistra dal comportamento del PCI che sotto la "questione morale" di Berlinguer , nasconde il vuoto strategico del partito.
Casella di testo: Una ulteriore  delegittimazione   della classe politica è l'assassinio dei giudici Falcone e Borsellino: da allora "ebbe inizio  la corsa al si salvi chi può". Anche il PDS , pur non investito da tangentopoli se non marginalmente, nel 92  ebbe il suo minimo storico :16,1%; rimasto unico attore politico  in un mare di macerie, nutre tuttavia  la speranza di essere "il beneficiario finale  del terremoto in corso".
Mentre in Europa il comunismo veniva seppellito, in Italia "era diventato il massimo  candidato alla sopravvivenza politica":dopo 40anni di monopolio DC avremmo avuto altri 40 anni di monopolio di un solo schieramento!
Ma ecco la discesa in campo di Berlusconi  che si allea con la  Lega Nord e il  Movimento Sociale Italiano, facendo cadere la pregiudiziale antifascista:l'autore evidenzia a questo punto la mancata scelta del partito cattolico che si scioglie  e si ricolloca sul versante del centro-sinistra, lasciando un enorme vuoto , che Berlusconi occupa  dando vita a due fatti che l'autore giudica positivi e cioè:
-ad un polo di destra che difficilmente senza di lui si sarebbe formato
-ad un sistema  bipolare in grado di assicurare  l'alternanza al potere.
I molteplici conflitti di interessi, che subito  vengono evidenziati, non vengono presi in considerazione  dall'elettorato che lo vota  perché Mani Pulite non ha smantellato davvero il quadro politico preesistente, ma solo l'area dei partiti di governo, assegnando alla sinistra un evidente  vantaggio, per cui l'Italia ostile alla sinistra "serra i ranghi" e trova in Berlusconi una vera guida  nel momento dello "sbandamento generale".
Ma  la convinzione che la magistratura  si fosse limitata a perseguire  i partiti e gli esponenti di governo,  porta ad un'altra conseguenza che Galli definisce "funesta" e cioè  "la perdita da parte della magistratura  di quell'immagine  di assoluta neutralità, senza la quale non può esservi  fiducia nella giustizia" , che assume  da allora un 'immagine"fortemente politicizzata".
La parzialità ha generato un clima di sospetto accentuato dal passaggio alla politica  di molti magistrati, fra cui Di Pietro: "è stato, questo, un elemento che ha grandemente favorito Berlusconi, consentendogli con qualche verosimiglianza, di presentare le sue vicende giudiziarie come il momento di uno scontro politico".Non già i soldi e le tv. da lui possedute , che secondo l'autore hanno avuto un "valore limitato".
La sinistra , afflitta  da mancanza di unità e di leadership, si accanisce spesso sugli aspetti folkloristici di Berlusconi così come la stampa estera e giudica antropologicamente inferiore il popolo che lo sceglie come capo di governo, ma il suo successo è figlio del grande vuoto socioculturale  iniziato in Italia negli anni settanta-ottanta, non per colpa della tv. ma per le profonde trasformazioni della società dovute  a vari fattori:il 68, il terrorismo, la caduta del muro di Berlino, l'implosione dell'URSS, la globalizzazione; la famiglia, la Chiesa stessa, la scuola , la politica(partiti e sindacati) perdono influenza  e cessano di rappresentare"quelle forze aggreganti e strutturanti che erano in precedenza".
Conclusione.
Berlusconi non è il frutto di qualche oscura degenerazione  morale, nasce  dalla crisi che si è verificata in Italia in una fase di incertezza e di trapasso( in cui nulla ancora compare di solido e strutturato in grado di sostituire ciò che c'era prima) , che corrisponde  sì a un vuoto, ma non a "un vuoto morale":egli ha saputo vedere meglio di ogni altro questo vuoto e lo ha utilizzato per  costruirvi "un disegno politico a suo gusto e misura", interpretando lo spirito imprenditoriale del nord,il buon senso della piccola gente, il gusto per la favola televisiva,il desiderio di sicurezza di molti anziani e sopratutto il desiderio di tanti di non essere governati da chi non è fatto"della  loro stessa pasta, dei loro stessi umori" : Silvio si mostra come uno di loro,diverso certo per soldi e potere,ma "al tempo stesso familiarmente uguale".
                              E questa è la sua vera , decisiva carta vincente.

Concordiamo con il giudizio di Galli della Loggia, corredato da un'analisi profonda del contesto in cui si inserisce la vicenda berlusconiana : senza  analizzare e approfondire il momento storico in cui la vicenda si inserisce, non si riesce a capire  perché tanta gente lo voti. Lo ringraziamo per il contributo alla chiarezza e verità che  ci ha dato.


Ernesto Galli della Loggia insegna Storia Contemporanea all'Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze; editorialista del Corriere della Sera , ha pubblicato , con la casa editrice Il Mulino,diversi libri fra cui "Il mondo moderno" e "L'identità italiana".

ABBIAMO LETTO