Casella di testo: DARIO BRESSANINI

Pane e bugie
La verità su ciò che mangiamo-i pregiudizi, gli interessi, i miti, le paure.
Chiarelettere 2010 

Il libro cerca di rispondere alle numerose domande che ci poniamo di fronte al cibo: è sano? Ci farà bene? Bressanini stesso dice che "questo libro è una sorta di vaccino contro i pericoli della cattiva informazione. Si tratta insomma di andare oltre i luoghi comuni per rispondere all'interrogativo: mi stanno raccontando la verità?"
Messaggi allarmanti ci bombardano ogni giorno, ma abbiamo un'informazione che non ci informa o ci informa male perché i giornalisti sono pigri e non vanno a fondo delle notizie.
Mentre ci scanniamo sugli OGM, in realtà già mangiamo frutta,verdura e cereali derivati da modificazioni genetiche indotte da radiazioni nucleari!
Alcuni esempi citati nel libro:
-il pompelmo rosa  non è sempre esistito; i semi di pompelmo furono irradiati con fasci di neutroni "lenti" per produrre  una varietà dalla polpa rosa  senza semi
-la birra e il whisky sono fatti con orzo geneticamente modificato con raggi gamma
-così il grano duro dei nostri spaghetti:la pasta ovviamente non è radioattiva, le radiazioni sono soltanto servite per indurre una mutazione  nella prima pianticella. 
Così per riso, piselli, fagioli, pere, patata.
"Non è l'essere transgenica  che porta una pianta a essere benefica o dannosa, così come non è l'origine nucleare delle mutazioni a rendere queste varietà buone o cattive, così come non è l'origine naturale  di una sostanza a renderla innocua". A differenza degli OGM che sono molto controllati, le piante prodotte per irraggiamento possono essere coltivate senza alcuna autorizzazione: tra un riso transgenico e un riso mutato  da radiazioni si è constatato che il  secondo aveva  subito molte più alterazioni genetiche.
Chi vuole bandire gli OGM ha una visione romantica e arcaica dell'agricoltura. Si contrappone il buono grano Creso(una varietà di grano duro) al cattivo OGM senza fare una parola (Carlo Petrini di slow food) sulle radiazioni né sul fatto che gli scienziati abbiano esposto i semi a raggi gamma e neutroni "lenti" per ottenere dei mutanti: ci sarebbe una mutazione genetica buona e una cattiva? Perché gli attivisti anti OGM non si battono contro le tecniche delle radiazioni ? Perché dietro non c'è la cattiva multinazionale americana? Se questa  opposizione ci fosse stata negli anni  Settanta, oggi non avremmo il grano Creso, il pompelmo rosa e certi tipi di birra che piacciono molto.
L'autore parla di Organismi Giornalisticamente Modificati e della cattiva  informazione: i giornalisti spesso non prendono visione di ricerche fatte, non confrontano dati, suscitano mostri inesistenti come il pomodoro antigelo.
In uno spettacolo  Beppe Grillo ha affermato che  sono morti sessanta ragazzi di shock anafilattico perché erano allergici al pesce e hanno mangiato pomodori antigelo: è ua bugia perché il pomodoro in cui si è inserito per sperimentazione  il gene della proteina antigelo di un pesce artico non è mai esistito in commercio :  l'esperimento è fallito, quindi non è morto nessuno!!!
Così le fragole antigelo: non sono mai esistite eppure Capanna  a Report ne illustrava il sapore!!!
Purtroppo abbiamo una convinzione sbagliata  quando equipariamo  ciò che è naturale al buono, ciò che è creato o modificato dall'uomo al cattivo: non sempre naturale è migliore o innocuo, non sempre sintetico è pericoloso o peggiore. 
E' l'idea della natura benigna fondata sull'idea sbagliata che si possa distinguere chiaramente ciò che è naturale da ciò che è artificiale.
Se nel mondo occidentale la speranza di vita è notevolmente aumentata, è perché la medicina e le varie tecnologie  hanno messo sotto controllo una serie di rischi naturali ( come ad esempio le infezioni) che minacciavano  l'esistenza umana; non solo, ma una significativa parte dei cancerogeni che assumiamo viene dalle piante che li sintetizzano per difendersi: esempio ne è il basilico, che,quando è una piantina da poco nata,è cancerogeno; Casella di testo: crescendo perde questa proprietà  per noi negativa ma positiva per il basilico perché gli permette di difendersi e crescere.
Un altro esempio: le proprietà della vitamina C sono indipendenti dal modo con cui viene prodotta. Ha senso allora  nella pubblicità distinguere  tra vitamina C naturale  e vitamina C artificiale? 
NO, non ha alcun senso!
La tossicità di una  molecola non dipende dal procedimento utilizzato per sintetizzarla ma solo dalle sue caratteristiche intrinseche.
Il modo di cucinare i cibi, E' la dose che fa il veleno, Naturale non equivale a sicuro, Bio non fa miracoli sono altrettanti capitoli  illustrati sempre con esempi, risultati di  ricerche, studi scientifici, esperimenti, confronto di dati: il libro è documentatissimo.
Certamente seguire ricerche e raccogliere e confrontare  dati è faticoso, ma è disonesto lanciare allarmi  senza valutare l'affidabilità delle ricerche stesse, come sono state fatte e  da chi sono state fatte: spesso vengono diffuse e riportate al  pubblico solo le ricerche che fanno più comodo.
Interessante il tema della biodiversità: cibo e biodiversità sono due esigenze opposte, compito dell'agricoltura è quello di produrre cibo a sufficienza, il biologico  sembra garantire una minore riduzione della biodiversità, ma le sue rese sono molto inferiori: è necessario un compromesso.
Sui cibi biologici -in base agli studi  attualmente disponibili-non ci sono prove di benefici alla salute e sono mediamente più costosi: positivo il fatto che produrli sembra inquinare  di meno. L'autore ci consiglia di comprare comunque prodotti se li riteniamo buoni e con un buon rapporto gusto/prezzo indipendentemente da come sono stati prodotti.
Altro tema: i chilometri percorsi dal cibo.
Non sempre la distanza  è un buon indice, preso singolarmente, di sostenibilità ambientale; vari gli esempi riportati (gli agnelli importati in Germania dalla Nuova Zelanda), così il consumo di prodotti locali e di  prodotti con il marchio equo e solidale. 
E' bene scegliere il cibo in base alla qualità e al prezzo: i benefici dei prodotti biologici  per l'ambiente sono tutt'altro che dimostrati e ancora controversi.
La parte " A tavola!" illustra diversi problemi: le banane che perdono gusto, il latte crudo che  può essere pericoloso, il glutammato  che  rifuggiamo come additivo ma che è nel pomodoro e nel parmigiano, lo zucchero "veleno bianco": c'è molta  disinformazione.
Il libro vuole darci gli strumenti per dubitare criticamente.

Dario Bressanini è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Ambientali presso l'Università dell'Insubria. Ha un fortunato sito web  "Scienza e cucina".

ABBIAMO LETTO