Casella di testo: STEPHAN  HARDING
Terra vivente - scienza intuizione e Gaia
Aboca  edizioni   2008  

L'autore cerca  attraverso un contatto profondo con l'ambiente, intuitivo e diretto più che scientifico e razionale, di scoprire i complessi meccanismi  attraverso i quali la terra, che lui chiama Gaia,si autoregolamenterebbe.  Harding  personifica la terra, che è senza dubbio un organismo vivente e forse capace di autoregolamentarsi, ma   a mio giudizio esagera quando addirittura pensa che sarebbe meglio per la terra che l'uomo non fosse mai comparso. 
Ecco il peccato originale di molti ecologisti: l'uomo non è degno di stare sulla terra, non deve fare figli, progredire, migliorare le proprie condizioni di vita perché ciò fa male a Gaia; è una concezione pagana della terra e dell'uomo considerato   distruttore e quasi cancro del pianeta. 
A parte alcuni capitoli abbastanza tecnici, poco interessanti per chi non è addetto ai lavori, tutto il libro è un inno alla terra intesa come una creatura a cui dobbiamo inchinarci: va bene  non sprecare, difendere la natura, usare responsabilmente dei beni della terra, non inquinare, ma ispirare le nostre azioni ad "un senso di servizio a Gaia che proviene  da un profondo sentimento di appartenenza alla comunità vivente degli organismi " che costituiscono la terra, mi sembra esagerato. 
Dio ha creato la terra per l'uomo, perché in essa l'uomo possa trovare il suo sostentamento: "Lo pose nel paradiso di delizie  affinché lo coltivasse e lo custodisse"(Genesi,2,15): coltivarlo e custodirlo, non servirlo.
Veramente  inaccettabile è il capitolo"Terra disperata"in cui l'uomo è considerato  il profanatore , il disturbatore di Gaia, la quale "sembra pronta a rispondere  al nostro attacco con uno anche maggiore che ucciderà un grande numero di persone  e seppellirà la nostra cosidetta civiltà":
Dante, Giotto,Michelangelo, Bach, Mozart, la penicillina, l'insulina, i trapianti di organi, internet ecc. ecc. ecc. sono "cosidetta civiltà"?
Per lui non esiste sviluppo sostenibile ma "stazionario", i cambiamenti climatici sono imputabili solo all'uomo:il catastrofismo è d'obbligo, ma non tutti gli scienziati sono d'accordo nell'attribuire all'uomo tale colpa. Molti, fra cui il nostro Zichichi, parlano di macchie solari, di attività del sole  e quando non c'è unanimità fra gli scienziati, i dubbi sono doverosi tanto più che di recente  è stato appurato, per confessione di uno stesso scienziato  del gruppo Onu , che i dati forniti  sui cambiamenti climatici sono stati manipolati per fare apparire più terribile il global warming.
E' quella di Harding una posizione ideologica che non tiene conto della realtà in tutti i suoi fattori e soprattutto mette in discussione non già il modo in cui viviamo, ma il solo fatto che esistiamo!
L'unica cosa positiva sono i consigli che dà alla fine , che  sono accettabili e che già fanno parte del bagaglio delle persone di buon senso che non hanno bisogno della"filosofia" di Harding per metterli in pratica. Essere sobri, riciclare, riusare, risparmiare, inquinare il meno possibile, mangiare frutta e verdura di stagione, non usare la macchina per spostamenti brevi,  ecc ecc. sono precetti validi per affermare i quali  mi sembrano necessari l'esempio, il senso di responsabilità, la sobrietà  tutte cose che abbiamo imparato dai nostri vecchi.
Non egocentrismo ma nemmeno ecocentrismo: i problemi che riguardano l'ambiente naturale , l'uso delle risorse, i cambiamenti climatici, l'applicazione e l'uso delle biotecnologie, la crescita demografica  vanno affrontati con un rinnovato senso di solidarietà internazionale e giustizia sociale,con la condanna ferma degli abusi  ma senza  considerare il creato come un tabù intoccabile.
Concludo con le parole pronunciate dal papa nella 43° Casella di testo: Giornata mondiale della Pace"Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato che è stato donato da Dio a tutti e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni future e l'umanità intera."
Stephan Harding ha ottenuto il dottorato in Ecologia a Oxford e insegna Ecologia profonda e Teoria di Gaia presso lo Schumacher College in Inghilterra, dove è anche coordinatore del Master in Scienze Olistiche. Il suo lavoro si basa sull’integrazione tra l’analisi scientifica razionale e la capacità di sentire e percepire . Tra le molteplici associazioni di Harding con i più importanti scienziati attivi nel campo dell’ecologia, va ricordata la sua lunga collaborazione con James Lovelock, ideatore della teoria di Gaia.

ABBIAMO LETTO