Casella di testo: Giampaolo Pansa
I cari estinti-faccia a faccia con quarant'anni di politica italiana
Rizzoli, 2010

Un titolo beffardo e un po' nostalgico.
Gli estinti sono i potenti che dal 1948 al 1989 hanno guidato l'Italia:"il pio Rumor, l'irriducibile Fanfani, l'eterno Andreotti, l'enigmatico Moro, l'aggressivo De Mita, il monacale Berlinguer, l'ardimentoso Craxi, il tenace Almirante, l'ambizioso Spadolini".
Sono ritratti di personaggi con i quali  abbiamo convissuto anno dopo anno, che hanno determinato la politica dalla fine della guerra al fatidico 1989, quando cadde il muro di Berlino, caduta che si ripercosse anche sulla politica italiana con effetti che ancora oggi si possono constatare nel fatto che il PD, nato dalle ceneri del PCI, non è ancora riuscito a riaversi  e a trovare   un'identità  chiara e precisa.
Ma non sono affrontati  solo personaggi, ma anche  fatti di cui Pansa fu diretto cronista: dalla strage di piazza Fontana, alla contestazione studentesca,  agli episodi  di terrorismo, in particolare il sequestro e l'uccisione di Moro. E poi "il cancro" della mafia, "il ciclone" della loggia P2, la guerra fra comunisti e socialisti, il referendum sul divorzio, Calvi il banchiere impiccato.
Insomma tutta la prima repubblica: una lunga galleria di personaggi non solo politici ma anche  imprenditori e  giornalisti , che Pansa tratteggia  con penna felice,un mondo di figure  di cui evidenzia  pregi e difetti, molti estinti per davvero come Agnelli, Rumor, Berlinguer, Gava, ma molti ancora in vita come Occhetto, De Mita, Selva, Forlani.
In particolare molto ampie e ben delineate le figure di Fanfani e Craxi.
"Io sono nato per combattere" gli disse in una intervista Fanfani e di un combattente ci dà l'immagine Pansa, spesso "furioso" quando veniva attaccato sulla stampa che non gli risparmiava titoli quali mezzotoscano, campionissimo dell'alterigia, foderato di immodestia. Si sentiva uomo della Provvidenza, convinto di essere stato spedito sulla terra  dal Padreterno a occuparsi della Balena Bianca,l a D.C.,  e a salvarla. Secondo Pansa, Fanfani fu l'uomo simbolo di quella che "per mezzo secolo ci sarebbe sembrata l'eternità democristiana".
Su Craxi le domande sono spesso senza risposta: fu uno statista coraggioso o uno dei tanti politici corrotti? Di Craxi comunque Pansa riconosce il disegno politico: l'Italia aveva bisogno di una forza socialista  ben radicata nell'occidente e capace di riformare il sistema  senza distruggerlo. Aveva fatto suo il motto del socialdemocratico svedese Olof Palme:" Il capitalismo è un agnello che va tosato ma non ucciso".
Nell'epoca del boom comunista Craxi  aveva creduto  nel PSI come forza autonoma della sinistra italiana per sostituirsi alla DC: il PCI lo osteggiò, ma, ancora troppo legato all'URSS, non ne comprese o non ne volle comprendere  il disegno politico, che fu soprattutto quello di creare una vera e forte sinistra, autonoma e progressista, ancorata alle grandi famiglie socialdemocratiche  europee.
Insomma, concludiamo noi, quello che  il PD vorrebbe essere oggi!

Giampaolo Pansa, nato a Casale Monferrato nel 1935,scrive per "Libero" e "Il Riformista", dopo aver collaborato per anni con L'Espresso e Repubblica. Ha pubblicato numerosi saggi e romanzi di grande successo come: Il sangue dei vinti, La grande bugia, I Gendarmi della memoria, I tre inverni della paura, Il revisionista.
Casella di testo:

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