Organo Associazione Culturale COQUOLITHOS  Torre dello Scalo, Cogoleto (GE)  Anno 14  N° 75 Dicembre 2005 DISTRIBUZIONE GRATUITA www.cogoleto.info/cogoletonews   e mail: cogoletonews@tiscali.it                           WebMaster: duebi

IL PERCORSO DELLA CALCE

Casella di testo: WebCam Live

TE LA DO IO LA… MULTA

Entrando in Comune per una pratica, di fronte al centralino, mi ha colpito il cartello che pubblicizza la campagna (ammirevole) per evitare che le deiezioni dei cani insozzino  le vie del paese, come purtroppo avviene e certamente non  per colpa dei cani ma dei loro incivili padroni. Mi scuso con il Sindaco e l’assessorato competente per aver parafrasato ironicamente il titolo della loro campagna, ma quel cartello mi ha fatto ricordare questo fatto capitatomi l’estate scorsa e che proprio non riesco proprio a digerire. L’ottobre scorso ricevo la classica cartolina verde, notoriamente foriera di notizie sempre spiacevoli. Penso alla solita multa di un figlio ma mi sbaglio: la multa è proprio indirizzata a me. Incredulo e un po’ in ansia apro nervosamente la lettera… e non credo ai miei occhi: una multa per eccesso di velocità, proprio io che vado sempre come un lumacone, rispettando limiti e divieti, suscitando spessissimo l’ ironia dei miei famigliari (soprattutto dei figli) e che nei suoi ormai 45 anni di patente ha preso solo una multa per aver sostato non più di 10 minuti in zona disco dimenticando di aggiornare il disco orario. Leggo meglio: 40 € di multa per aver percorso, il 14 di agosto, a 40 chilometri ora un tratto dove il limite è di 30. Dove? Davanti alla nuova sede della COOP! L’eccesso di velocità è stato rilevato con l’autovelox da una pattuglia della polizia provinciale e contestato poi dai vigili comunali. Non credo ai miei occhi: non mi sono mai accorto della presenza di un cartello che limita a 30 all’ora la velocità in quel tratto! Prendo la macchina  e vado a vedere: il cartello, un po’ nascosto dietro a un albero, subito dopo l’inizio di via Buzzone, c’è veramente (anche se lo si vede all’ultimo minuto se si tiene correttamente la destra) e dal cartello a dove era posizionato l’autovelox (all’altezza del n° 30 di via Recagno era riportato sulla notifica, cioè in prossimità di via della Gioventù, e quindi proprio davanti ai bidoni dell’immondizia) ci sono una trentina di metri e venendo da Sciarborasca è ancora più vicino. Ho ripercorso via Recagno dall’incrocio di via Gioiello a 50 all’ora (massimo consentito in quel tratto se non vado errando) e poi al cartello ho tolto il piede dall’acceleratore: la macchina ha si rallentato ma la velocità è scesa sotto i 30 all’ora solamente oltre le strisce pedonali e quindi oltre  il posto dove era posizionato l’ autovelox. Ho ripetuto più volte la prova, ma il risultato, a meno di non dare una brusca frenata, è sempre stato lo stesso. Ho raccontato il fatto a molte persone e tutte, non ci crederete, non si erano mai accorte del cartello, anche se molti avevano invece notato a volte una panda verde della polizia ferma in quel punto. Questa però non è una scusante: avevo torto per  la legge e quindi (anche se all’ultimo giorno utile) ho pagato la multa, ma ancora non riesco a digerire il fatto. Mi domando:perché non mi hanno contestato subito l’infrazione? Non è vero a mio parere che non c’è un’area idonea per la sosta come è scritto sulla multa ma la mia sensazione è che sia più comodo così: un prelievo asettico (anche se doloroso per il malcapitato che lo subisce)) dalle tasche già asfittiche del contribuente per rimpinguare le casse del Comune e quelle della Provincia (perché credo si prenda la sua bella percentuale) Si, perché è la sensazione che ho avuto io, ed è la stessa sensazione che hanno ad esempio i tanti visitatori e residenti durante la festa di San Lorenzo o semplicemente nei giorni di mercato (giorni di vendemmia per i vigili) che vedono multate le loro vetture a volte solamente per aver parcheggiato con una ruota sul marciapiede o appena fuori delle strisce. Lo scopo della polizia municipale (e non parlo solo di quella di Cogoleto) dovrebbe essere a mio parere quello di prevenire e non solamente reprimere: e allora perché non segnalare la presenza dell’autovelox? Perché non segnalare le infrazioni minori (ad esempio un prolungamento della sosta nelle zone parchimetro, parcheggio un po’ fuori dalle strisce, ecc) con un biglietto, almeno la prima volta, invitando a rispettare le norme del codice e intervenendo pesantemente solo quando non se ne può fare a meno? Perché si multa ( giustamente) chi supera il tempo di sosta nelle zone parchimetro  e non si fa nulla per chi sosta (anche se spesso si dovrebbe dire parcheggia)  ad esempio sull’ Aurelia all’altezza di piazza Raimondi e Scalo Giusti Rati o davanti al tabacchino in via Parenti? Basterebbe un vigile che di tanto in tanto si facesse vedere sul posto e invitasse a “circolare” e a invitare gli autisti fumatori a parcheggiare sul lungomare.

Caro Sindaco: io non sono contro gli autovelox (anzi vorrei che, opportunamente segnalati, ce ne fossero molti di più), sono per la legge, non contro la legge,non sono contro le multe ma solo contro le multe fatte per fare cassa e rispettare il budget. Se mi sono permesso di mugugnare è perché vorrei solamente che questo paese fosse più sicuro e questo si può fare con idonei investimenti (che onestamente debbo dire vengono fatti, anche se debbo riscontrare a volte una eccessiva, inutile e ridondante presenza di cartelli) e la presenza continua di polizia sul territorio a scopo preventivo e non solo quando c’è bisogno di multe per necessità di bilancio. Ridurre la velocità all’interno del paese (una per tutte ad esempio via Gioiello) è sacrosanto: perché invece dell’ autovelox con panda verde (più efficace e redditizio sul rettilineo di Lerone, utilizzare mezzi più efficaci, come ad esempio i dossi che obblighino veramente ad andare piano? E non mi dire che non si può fare, perché basta andare a Terralba (via Cesare Festa)  o a Punta S. Martino: non credo che lo facciate per le ambulanze che sarebbero soggette a brutti scossoni, perché i giunti di dilatazione che ornano la strada che porta all’ ospedale di Voltri sono ben peggiori (provare per credere).

Scusate lo sfogo        N. Lumachi

 

IL PERCORSO DELLA CALCE

Nell’ambito delle manifestazioni previste per Genova 2004, il Comune di Cogoleto, unitamente alla Comunità Montana Argentea, aveva aderito all’iniziativa della Provincia di Genova denominata: “Percorsi culturali tra fede, lavoro e musica attraverso gli antichi valori dell’uomo nel territorio del ponente genovese”  presentando un apposito progetto il quale è stato realizzato ed illustrato da Antonio Calcagno, facendo riferimento a notizie e vicende storiche realmente accadute, per mettere in evidenza e valorizzare alcuni aspetti della storia e tradizioni di Cogoleto ed in particolare la produzione della calce ed il trasporto via mare della stessa, con i bastimenti a vela anticamente presenti negli scali.

E’ stato pertanto realizzato un percorso costituito complessivamente da 15 formelle in ceramica che rappresentano scene inerenti: l’estrazione della pietra calcarea nelle cave retrostanti il centro abitato, la produzione della calce nelle fornaci, il trasporto della stessa con i bastimenti, gli scali da cui prendevano il mare le imbarcazioni di Cogoleto e due contrade.

Le formelle relative all’estrazione della pietra calcarea, alla produzione della calce e quelle delle contrade Rivaro e Bastimenti sono state realizzate dal Sig. Luca Damonte, mentre quelle inerenti gli scali dalla Sig.ra Brunella Ratto, entrambi ceramisti di Cogoleto i quali hanno saputo rappresentare ed illustrare, con grande maestria, le varie scene.

Grazie alla disponibilità e collaborazione dei cittadini proprietari degli immobili scelti per la collocazione delle formelle, le stesse, montate su supporti in ardesia, progettati dall’architetto Adriano Biamonti, sono state collocate su diversi edifici del centro storico.

Il percorso si snoda in quindici tappe che alternano rappresentazioni di scali, cave, fornaci e  contrade collocate nelle seguenti vie e piazze:

 

Piazza Antonio Giusti - Scalo VIII – Il bastimento rappresentato, la “Marianna”, nel 1870 partì proprio da questo scalo al comando del Capitano Giacomo Poggi, con un equipaggio di tre uomini e lo scrivano, il Capitano Valentino Graziani, diretta a Buenos Aires. 

 

Via Rati – piazzetta del FORNAXIN – Da questa formella iniziano, di fatto, le rappresentazioni inerenti la produzione della calce. Viene raffigurata  la fornace detta del Fornaxin  con una figura femminile intenta a trasportare fascine.

 

Scalo M. G. Colombo – Scalo VII – E’ stata raffigurata una Tartana, la S. Caterina, piccolo veliero da carico e da pesca.   

 

Vico alle Cave – La formella mostra una cava di pietra calcarea con alcuni uomini impegnati nel loro lavoro. Sono stati altresì elencati i nomi di alcune cave da calce ricavati da antichi documenti archivistici.

 

Scalo D. Colombo – Scalo VI – Viene rappresentata una tipica imbarcazione ligure e, più precisamente, il gozzo Fortuna, armato con vela latina.

 

Piazza Giacomo Matteotti – Scalo V – Questa formella mostra la feluca S. Pietro. Un bastimento dotato di un equipaggio composto da cinque uomini e comandato nel 1820 dal Capitano Francesco Vernazzano.    

 

Via Piave / angolo con Via C. Colombo– Via delle Fornaci -  La scena rappresentata mostra in primo piano due uomini intenti a trasportare la pietra calcarea destinata alle fornaci Valle e Schelotto ubicate nello scalo V e sullo sfondo l’inizio della antica Via delle Fornaci, a cui corrisponde  l’attuale Via C. Colombo. 

 

Piazza Capitan F. Agnese – Scalo IV – L’imbarcazione raffigurata è una gondola, la S. Concezione. Si tratta di una tipica imbarcazione ligure, molto versatile, (da non confondere con la gondola veneziana) la quale poteva essere utilizzata per diversi scopi: trasportare calce, legname, fieno,  per la pesca ed anche per il trasferimento di persone da una località all’altra. A tale riguardo si ha notizia del tentativo, effettuato nel 1711 da undici marinai di Cogoleto, di raggiungere con una gondola una nave in partenza per Lisbona.

 

Via C. Colombo – Contrada Rivaro – La formella di questa contrada, citata in diversi atti notarili antichi, raffigura una scena con marinai ed imbarcazioni in una giornata di mare agitato.

A tale riguardo, un documento redatto nel 1774 racconta che, quando il mare era agitato, era consuetudine prendere terra proprio nello scalo della Contrada Rivaro, poiché in detto scalo il mare faceva meno impressione. 

 

Scalo P. G. Rati – Scalo III – Propone un’immagine di un’altra imbarcazione utilizzata dai marinai di Cogoleto. Si tratta in particolare del leudo denominato S. Ambrogio.

 

Piazza M. Raimondi – La formella mostra in primo piano un uomo intento a trasportare fascine da utilizzare nella “fornace Bianchi”, anch’essa situata lungo la via delle Fornaci. Sullo sfondo, oltre le case, sono raffigurati i monti del nostro entroterra.

 

Sempre in piazza M. Raimondi è stata collocata la formella dello Scalo II con il pinco Nostra Signora del Carmine.

 

Nel proseguimento del percorso che conduce al termine di Via C. Colombo, sono state collocate due formelle. La prima vuole rappresentare la Contrada dei Bastimenti, tratta da un’immagine di Cogoleto della seconda metà del 1800.  La seconda, lo Scalo I con il bovo S. Giuseppe.    

 

Il percorso si conclude con un’ultima formella sempre collocata in via C. Colombo – angolo Passo Mazzini. Nella raffigurazione si possono vedere le fornaci Loreto e Poggi, ormai spente, ed alcuni marinai impegnati a caricare la calce su una imbarcazione.

 

L’iniziativa è stata realizzata grazie al prezioso contributo e sostegno della Provincia di Genova, della Fondazione Carige, di Genova 2004 e della Comunità Montana Argentea.

La cerimonia di inaugurazione (con  la “scoperta”  e presentazione al pubblico di tutte le formelle), si è svolta Sabato 23 luglio 2005 alle ore 10 con il saluto del Sindaco Attilio Zanetti, l’intervento dei rappresentanti e delle autorità presenti alla manifestazione, ed ha visto inoltre la partecipazione della Banda Musicale “Città di Cogoleto”.

 

Ufficio Cultura Comune di Cogoleto