PENSIERI OZIOSI

DI UN OZIOSO COGOLETESE FORESTO

“Laici, sociali­sti, liberali, radi­cali”

UMORISMO INVOLONTARIO:

Pensieri oziosi di un ozioso cogoletese foresto, interista,

unionista e socialista – 21 settembre 2006

 

 

Molti degli esponenti dello S.D.I. (Socialisti Democratici Italiani) sono d'accordo sulla necessità che si rivedano i rapporti di forza all'interno della Rosa nel Pugno perché, come dice Enrico Buemi (deputato torinese): “Sicuramente adesso c'è un problema di comunicazione nei confronti dell'opi­nione pubblica socialista che vede nella Rosa nel Pugno uno squilibrio forte verso l'identi­ficazione radicale. Questo rappresenta un problema da “affrontare necessariamente”. Semplicemente perché in questi mesi l'espe­rienza che ab­biamo fatto è che l'opinione pubblica percepisce la Rnp come una presenza radicale. Invece così non dovrebbe es­sere. Quindi bisogna modificare qualcosa quantomeno nella comunicazione e nei simboli. E nei contenuti stessi della comunica­zione.” “La de­nominazione Rosa nel Pugno va benissimo, il problema casomai è nel sottotitolo: “Laici, sociali­sti, liberali, radi­cali” è troppo lungo e potrebbe essere semplificato per esempio in “liberal-socia­listi”.” Con queste parole Roberto Villetti, capo­gruppo della Rosa nel Pugno a Monte­citorio, con­ferma la volontà di “rinnovare” l'identità della Rnp e ammette l'esistenza di un dibattito aperto tra Sdi e Radicali. Un faccia a faccia che dovrà contribuire a sviluppare una nuova identità nella fede­razione tra i due partiti, dove, chiarisce Villetti, “non si è ancora raggiunta una coinci­denza di ve­dute con i Radicali”. Si dovrà discutere di un nuovo sta­tuto, di nuove regole, di un nuovo manifesto che mantenga i punti fondanti di Fiuggi (dove è nata la Rnp) ma che li su­peri con altre proposte: tra le quali c'è anche quella di “ridurre” il sottotitolo della denominazione proprio a “liberalsocialisti”. Que­sta ipotesi però non trova i Radicali convinti. Quindi bisognerà trovare un'idea che in qualche modo risolva questo aspetto. Del re­sto siamo aperti a una soluzione. Aspet­tiamo le proposte dei ra­dicali”. Questa breve premessa e la scritta “socialisti” in grassetto rosso nel titolo spie­gano la domi­nanza in questo numero del tema politico che mi interessa di più.

 

RETTIFICA PER DISCOBABY COME DA RICHIESTA DELL’ASSESSORE G.BISIO - PROTESTANTI DI TUTTA COGOLETO (COMPRESE LE FRAZIONI) SEGNALATEMI LE COSE CHE NON VANNO, SARO’ LA VOSTRA VOCE!!!

Fino ad ora mi sono fidato delle sue informazioni e non pensavo che fosse fazioso. Ma questa volta mi ha fatto incorrere in un er­rore tremendo! Ho liquidato come spettacolo di scarsa qualità “discobaby” che invece, mi dicono diverse voci di diverso orienta­mento, che ho sentito dopo l’uscita del n. 4 del Foglio, è stato uno degli spettacoli per bambini di tutta l’estate più apprezzati sia dai bambini che dagli adulti. Per questo motivo è durato più a lungo del previsto. Il mio informa­tore, di cui non faccio il nome, che me lo ha fatto descrivere come uno spettacolino da niente, ri­portava opinioni sue, di sua figlia e di uno dei finanziatori e mi sono fi­dato ma non lo farò più. Meno male che per altre informazioni più “cattive” e di carattere appaltistico-urbanistico ho chiesto docu­mentazioni prima di scrivere qualsiasi cosa. A maggior ragione ora che mi ha mandato fuori pista sui bambini! Carta canta! Ogni tanto qualcuno mi ferma per strada o mi telefona per sugge­rirmi alcuni argomenti di cui tener conto nel prossimo numero: molto bene! E’ esattamente quello che voglio: essere la voce di tutti i “protestanti” di Cogoleto! Ma che si tratti di notizie affidabili: mi raccomando!

 

COSA VUOL DIRE ESSERE LIBERALSOCIALISTI OGGI.

Quello che segue è una sintesi estrema, ridotta ai titoli dei capoversi (per non esagerare con lo spa­zio politico) dell’appello ai libe­ralsocialisti presentato da Enrico Boselli alla direzione della Rosa nel Pugno del 3 settembre 2006. SE LO VOLETE LEGGERE INTEGRALMENTE ANDATE SUL SITO WWW.SDIONLINE.IT: 1. Governare la glo­balizzazione (1.1.Il mondo è sempre più interdipendente). (1.2.L’Italia può evitare il declino). I poteri economici si muovono, a livello mon­diale, mentre i poteri politici sono ancora stretti nei confini nazionali.(1.3.Libertà e democrazia valori universali). ... La li­bertà e la democrazia devono per davvero diventare valori univer­sali. …non sulle canne dei fucili ma con la diffu­sione di idee e principi liberali. (1. 4.La novità di un soggetto liberalsocialista). Auspichiamo che i valori liberalsocialisti posano es­sere alla base di un nuovo e forte soggetto politico capace di assumere la guida del centrosinistra. (1.5.Rinnoviamo la sinistra ita­liana). un grande partito democratico non può che essere laico, aperto al rispetto degli individui, dei singoli diritti e dei diversi stili di vita. La Rosa nel Pugno non partecipa all’attuale processo che vede impegnati i Ds e la Margherita per dare vita ad una forza politica comune, ma è interessata ad un confronto sulla ri­strutturazione del centrosinistra con all’orizzonte la prospet­tiva del Partito democratico. 2.Tenere insieme libertà e giustizia so­ciale (2.1.Ideali indivisibili). Vo­gliamo che a tutti siano assicu­rate le garanzie istituzionali, giu­ridiche e politiche della libertà (libertà di opinione e riunione, libere elezioni, separazione tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario, e separazione tra Stato e religione). Siamo favore­voli alle politiche egalitarie che si propongono di rag­giungere la completa ugua­glianza tra i generi, tra le persone di diverso orientamento sessuale, tra chi professa religioni diverse (o non ne professa alcuna). (2.2.Il mercato al servizio della so­cietà).   (2.3.Per una società aperta e multi­cultu­rale). Una società aperta e multiculturale deve essere basata sulla libertà di scelta. (2.4.Libertà e laicità, valori dello Stato). Oggi più che mai tutti debbono sentirsi liberi di sotto­porre a critica qualsiasi idea o concezione del mondo, compresa la religione. (2.5.La laicità dei cre­denti). Agli ap­partenenti di ogni religione ci rivolgiamo chiedendo un particolare impegno a difendere la laicità dello Stato… Ai cat­tolici ci rivolgiamo con le parole di Guido Calogero: “L'ideale del li­beralsocialismo non è che l'eterno ideale del Vangelo. Esso non è che una forma di cristianesimo pratico, di servizio a Dio calato nella realtà. Chi ama il suo prossimo come se stesso, non può non lavorare per la giustizia e per la li­bertà”. 3.Per una nuova politica (3.1.La politica è dei cittadini). La democrazia esige di governare rispondendo ai cittadini. … costante controllo dell’opinione pubblica sull’operato dei governi (traspa­renza, controllo parlamen­tare sulle decisioni, plura­lismo dei mezzi pub­blici di informazione e specialmente della televisione). … portare la gestione del go­verno, specie locale, più vicina ai cittadini. (3.2.La trasparenza). ... La trasparenza implica quindi il libero gioco dell'informazione, la sua obiettività e il plurali­smo: solo così i cittadini possono ac­cedere alla conoscenza della cosa pubblica, partecipare alle decisioni, valutare la gestione e i comportamenti di chi ci governa. ... NON VI SEMBRA CHE TUTTO CIO’ CORRISPONDA ALLA IMPOSTAZIONE DI QUESTO VOLANTONE QUINDICINALE? (3.3.Governi più vicini ai cittadini). ... Il governo deve optare per le solu­zioni più effi­cienti, il che im­plica spesso di ri­durre le sue attività di produzione diretta per tra­sferirle a produttori competitivi (o per tra­sformarle in agenzie competitive). ... (3. 4.La ri­forma istituzionale ed elettorale). ... Noi siamo favorevoli ad una Co­stituzione che completi il dise­gno federalista, rafforzi la governabilità del Paese ed assicuri strumenti più efficienti per il go­verno,la legge elettorale debba restituire ai cittadini il diritto non soltanto di eleg­gere ma anche di scegliere i propri rappresentanti, e siamo quindi impe­gnati a favore dei mezzi a ciò più idonei, quali, ad esempio, le primarie regolate per legge. ... LA NOSTRA INIZIATIVA LOCALE PER LE PRIMARIE ERA PIU’ UNA QUESTIONE POLITICA DI PRINCIPIO CHE UNO STRUMENTO A FAVORE O CONTRO QUALCUNO(3.5.Uscire dalla crisi della poli­tica italiana). (3.6.Il no­stro impegno contro le tendenze illiberali). ... Vi sono molti che vorreb­bero consegnare il controllo della virtù po­litica ad una “burocrazia guardiana” come la ma­gi­stra­tura... (3.7.Per una profonda riforma del cen­trosinistra). Il centrosinistra è per noi una scelta strategica. La nostra coalizione è l’Unione. Riteniamo però necessario procedere ad una profonda riforma del centrosi­nistra su 3 direttrici: la lotta alle ten­denze illiberali … ; la ridefinizione della forma partito, per dare spazio alle esigenze di partecipa­zione dei citta­dini; l’aggregazione di una grande forza riformista, ispirata ai valori della solidarietà e della ugua­glianza. (3.8.La Rosa nel Pugno). … i partiti deb­bono essere capaci di visioni progettuali, idealità, istanze etiche su cui mo­bilitare intelligenze e passioni. La Rosa nel Pugno è la maggiore novità nel panorama politico italiano. Di chiara matrice liberalsocia­lista, nelle recenti elezioni politiche ha raccolto un milione di voti risultati decisivi per la vittoria dell’Unione di centrosinistra. È importante ricordare che in que­sto milione di voti è stata rilevante la quota di elettori nuovi, che non erano né so­cialisti né radi­cali.La Rosa nel Pugno con i suoi obiettivi, dai diritti civili alle liberalizza­zioni, ha po­sitivamente influenzato l’azione del go­verno di centrosinistra ... Per que­sto siamo impegnati a continuare, per la modernizzazione dell’economia e dello Stato, per la ri­forma della politica e del centrosini­stra, e siamo impegnati … al superamento gra­duale delle attuali strutture socialiste e radicali, facendo cre­scere dal basso il nuovo partito, utilizzando strumenti innovativi come il ricorso ai refe­rendum e alle primarie a cui chiamare a partecipare tutte le elettrici e gli elettori che si riconoscono nella Rosa nel Pugno.

 

 

LA VICENDA DI “MARIA”, BIMBA BIELORUSSA IN AFFIDO TEMPORANEO PER TE-RAPIA

“Non restituiremo la bambina e la terremo nascosta. Maria non tor­nerà in quell’istituto in Bielorus­sia dove ha subito violenza. Non la manderemo al macello. Per impedirlo siamo pronti ad andare in car­cere”. Alessandro Giusto, ingegnere chimico, e Maria Chiara Borna­cin, laurea in legge, entrambi trentunenni, sono fermissimi nella loro decisione. A sostenerli, sull’onda dell’emozione, c’è tutta Cogoleto. Merco­ledì 13 settembre il consiglio comunale ha discusso del caso deliberando un ordine del giorno e giovedì 14 un comitato che fa capo alla parrocchia ha organizzato una fiaccolata. Ha piovuto intensa­mente ed ininterrottamente per tutta la giornata e la fiaccolata non si è potuta fare, ma tutti i cittadini e tutte le persone venute da fuori (tra i quali molti scouts che hanno accolto l’invito del capo branco di Co­goleto) hanno riempito la Chiesa Parrocchiale. La fiaccolata si è svolta poi martedì e vi hanno partecipato 1.020 persone (come ha ac­certato un solerte “cittadino”-ozioso). Le autorità bielorusse chiedono il «rimpatrio tempestivo» della bambina, e spie­gano che è stata av­viata un’indagine sulle violenze che la piccola ha denunciato. “C’è già una commissione medico-psicologica pronta ad assisterla in patria”, dicono. Maria non dovrà tor­nare nell’istituto di Vilejka che la terrorizza, sarà invece ospitata in un «istituto di recupero specia­lizzato» con garan­zia che possano essere con lei medici italiani e i coniugi Giusto. Il Tribunale dei minori di Genova nel luglio scorso era intervenuto dopo la denuncia delle violenze, affidando la bimba al Sindaco di Co­goleto. Ora, dopo l’apertura dell’inchiesta in Bielorussia, e ottenute le ga­ranzie dall’ambasciatore bielorusso ha ritirato il provvedimento.  La piccola, per le autorità italiane, può, anzi deve partire. Ma i genitori “affidatari” si ribellano: “Non ci fidiamo delle garanzie delle au­torità bielorusse”. E l’ambasciatore ribatte “Ma noi ci siamo fidati di voi mandando Maria!”. L’ambasciatore bielorusso Alexei Skripko ed il suo avvocato sostengono: “Chiediamo che sia rista­bilita la legalità e che la bimba sia tutelata. Dove è adesso? A chi è affidata? Non è una situazione accetta­bile”. E ha pre­sentato al Tribunale di Genova una querela per sottrazione di minore. Sono state date tramite un te­stimone le garan­zie sulla salute della piccola, per fortuna niente filmato! Alessandro e Maria Chiara ospitano la bimba da 3 anni, 45 giorni in estate e altrettanti in inverno, si considerano ormai i suoi genitori. Avevano deciso di adottarla ma mancano ancora alcuni adempi­menti. Quella che raccon­tano oggi è una storia terri­bile: “Già l’anno scorso Maria era arrivata piena di lividi. Aveva anche una bruciatura all’inguine. L’abbiamo portata da un medico che ha spiegato che era una bruciatura di sigaretta. Poi siamo andati a visitare l’orfanotrofio di Vilejka. È un lager! Maria ha detto che se torna in Bielorussia si uccide, e non sono fantasie. Ha già tentato il sui­cidio 2 volte, abbiamo anche dei testi­moni”. (Una volta a Varazze lasciandosi affogare in mare, una volta sottraendo lamette a un medico bielorusso.). L’8 settembre Alessandro e Maria Chiara dovevano accompagnare la bimba all’aeroporto, non l’hanno fatto e ai Carabinieri non hanno rivelato dove si trova la piccola. Ora sono indagati dalla Procura di Genova per sottrazione di minore o addirittura sequestro di persona (pare che l’indagine sia estesa anche alle “nonne”). Rischiano da 1 a 3 anni di carcere. Intanto sono scattate le ricerche della bambina in tutta Italia e anche in Francia e si cercano in particolare “le nonne” che sarebbero assenti da Cogoleto da diversi giorni. “È stata visitata da medici e psicologi bielorussi arrivati a Cogoleto nell’Ufficio del Sindaco nelle set­timane scorse - af­ferma il console Dimitri Yumanov - ed hanno stabilito che può tor­nare, che sta bene». Quello di Maria è ormai un caso diplomatico serio e c’è chi teme che possa mettere a rischio gli accordi sull’ospitalità in Italia di quasi 30.000 bambini, attesi dalle famiglie affidatarie ogni anno e una As­sociazione di genitori affidatari chiede ai Giu­sto di riconsegnare la bambina per non danneggiare le procedure di affida­mento in corso. L’ambasciatore bielorusso ha anche ga­rantito che i responsabili dei maltratta­menti e delle molestie sessuali saranno ricercati e severamente puniti, come pure i re­sponsa­bili dell’istituto di Vilejka per insuffi­ciente sorveglianza. Io voglio bene, come tutti quelli di Cogoleto a questa bambina, ma più passa il tempo ed escono notizie nuove (come quella del bam­bino di Catanzaro che è cittadino italiano per il Comune di Catanzaro e tuttavia è rinchiuso in un or­fanatrofio bielo­russo) più mi chiedo perché per il nostro caso non sono state affrontate dalle nostre autorità con un po’ di decisione tutte le fattispecie che hanno a che fare con la presenza temporanea in Italia di que­sti bambini e per il loro affidamento definitivo alle cop­pie di genitori italiani che ne hanno fatto ri­chiesta. Anche tenuto conto dell’iniziativa della sottosegretaria alla Giustizia sembra quasi che l’Italia sia sotto scacco dal presidente Lukashenko, che tra l’altro non è un bell’esempio di gover­nante democratico. C’è qualcosa che non torna in questa storia. I partiti della coalizione “Uniti per Cogoleto”, nel frattempo hanno espresso sui muri di Cogoleto solidarietà al Sindaco Attilio Za­netti per tutto quello che sta facendo e l’auspicio di una tempestiva, equilibrata e felice soluzione della vicenda per la piccola Maria. Don Danilo martedì sera ha rammentato con dispiacere il silen­zio della Chiesa in questa vicenda.

 

LA BATTAGLIA DI COGOLETO DELL’APRILE 1800.

Sabato 9, in una serata freschetta e con un po’ di vento, una cinquantina di “cogoletani” appassio­nati di storia come il Sindaco A.Zanetti, l’Assessore alla cultura G.Bisio ed il consigliere F.Biamonti hanno sfidato le intemperie per assistere alla proiezione di immagini storiche, di filmati dei luoghi e della ricostruzione storica commentata della “battaglia di Cogoleto dell’aprile 1800” organizzata dall’Associazione “M.Rossi” nell’ambito delle iniziative di ricerca storica promosse dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cogoleto in vista della celebrazione del millenario di Cogoleto. Oltre al Dott.N.Rossi, conduttore e moderatore della serata, sono stati molto apprezzati gli interventi del Dott.G.Casanova e del Gen.N. Bozzo. In particolare abbiamo saputo (dal Dott. Ca­sanova su domanda di Biamonti) che le ore 23 erano le 11 di sera solo per i francesi ma per noi della repubblica genovese erano circa le 18-18.30 essendo un’ora prima del tramonto e quindi non ci è sembrato più così strano che il Gen.Andrea Massena ordi­nasse movimenti di truppe a quell’ora anche se non era poi tanto strano che in ore notturne (ma generalmente vicine all’alba) ci fossero movimenti di truppe in modo da sorprendere i nemici all’alba (come ha preci­sato il Gen.Bozzo). Il Sindaco era invece im­pressionato di come, già anche al­lora, gli amministratori della cittadina si des­sero da fare, trattando ora con il Gen.Massena, ora con gli imperiali (austriaci, russi, ecc.) per ga­rantire la protezione della popola­zione da eventuali possibili angherie delle truppe francesi ed impe­riali. I francesi, essendo un po’ disordinati e mal­conci, bevevano a “ufo” senza pagare, mentre i sol­dati dell’impero, più ordinati ed evidentemente regolarmente e ben pagati, si compravano il vino da bere (quel poco che era rimasto dopo il passaggio dei francesi). Qualche sera dopo la serata in piazza della Chiesa assistendo in tv al film “Spartacus” e guardando le notevoli scene di massa di movimento delle truppe nello scontro finale tra i ribelli e le legioni romane ho pensato come sa­rebbe bello organizzare qualcosa del genere con l’attacco degli Ussari di Mas­sena nella prateria tra Pratorotondo e le pendici settentrio­nali dello Sciguello, o sul prato a onde della Madonnina o nel campo da Golf o nella prateria sotto la stalla dell’ex-Ospedale Psi­chiatrico (credo che il Comune di Cogoleto dovrebbe associarsi per una cosa del genere al Parco del Beigua e/o alla Riviera del Bei­gua). Con l’occasione si son potuti avere a disposizione i fascicoli stampati della prima riunione di dicembre 2005 (seminario di studi) in vista del millenario del 2023 quella in cui era stato illustrato il testo che parla di una compravendita di beni immobili a Codoledo nel 1023 con gli inter­venti del Prof.Daniele Calcagno e del Prof. Tiziano Mannoni di cui avevo parlato tempo fà (quando ero an­cora il lupo di Gubbio) sul giornalino “Cogoleto-news 2000”.

 

L’AUSER NON DEMORDE, SE PIOVE UN SABATO LORO LA FESTA LA FANNO IL SABATO DOPO.

Il presidente della sezione “AUSER” di Cogoleto: Bartolomeo detto “Berto” Tortarolo, ormai è uno che può essere annoverato tra quelli della vecchia guardia, non si sa bene se prima del PSI o della CGIL, ma sta di fatto che non demorde e se piove sabato 2 settembre lui non fa una piega e rimanda tutto a sabato 9 e, mentre che i “vecchietti” ballano fa anche le lotterie alla vecchia maniera, con estrazione facilitata di un bambino “esperto”. C’ha anche un sacco di collaboratrici molto efficienti che vendono, a velocità supersonica, i bigliettini della lotteria. E ci sono anche delle signore che c’hanno un c… che vincono due premi uno dietro l’altro (un servizio di bicchieri e un telefono cor­dless) e io niente e neanche l’Assessore Bisio che nel frattempo ha lasciato la “battaglia di Cogo­leto”. Poi ci sono anche ospiti in costume storico che c’hanno proprio la faccia uguale al Cristoforo Colombo che sta dipinto sui muri di Via Rati. Insomma dopo un’ora e mezza di storia della batta­glia di Cogoleto davanti alla Chiesa Parrocchiale si sta an­che bene sotto i platani della Tubi Ghisa a far 4 salti e improvvisamente finisce l’estate.

 

IL CONCERTO DI PIANO E VIOLINO DI SABATO 15 SETTEMBRE

E infatti, dopo quasi 2 giorni ininterrotti di pioggia, che hanno bloccato anche la fiaccolata per Ma­ria, ci ritroviamo una “quarantina” di Cogoletani (Vice Sindaco A.Venturi, Assessore G.Bisio, Priore Dott.G.Priano, ecc.) ad ascoltare, nell’Oratorio di San Lorenzo, il duo costituito dai giovani inglesi Hugo Ticciati al violino e Sophia Rahman al pianoforte. Il programma del concerto era piuttosto insolito con una sonata (la n.2 in La maggiore opera 100) di Johannes Brahms (1833-’97), la Partita di Witold Luto­slawski (1913-’94) (il musicista polacco più noto dopo Chopin) ed infine una sonata di Edward Elgar (opera 82). Edward Elgar mi ha fatto venire in mente il famoso film “Arancia Meccanica” di Stanley Kubrik (c’è infatti una scena del film in cui il sottofondo musicale è “Pomp and circumstances” di Elgar). L’Oratorio si presta molto per questo tipo di manifestazioni musicali sia perché l’acustica è buona, sia perché il dipinto del Carlone sullo sfondo costituisce una splendida scenografia.

 

 

PROPOSTA DI UN CICLO DI CINEFORUM SULL’INFANZIA: ABUSO, ADOZIONE, AFFI­DAMENTO…

In questo periodo ho cercato di dare uno scopo a tutto il parlare che si faceva in paese della vicenda della bimba bielorussa Maria e mi sono inventato un ciclo di film per discutere di abuso, adozione, affidamento (3 parole chiave per l’infanzia di Maria). Propongo quindi all’Assessore alla cultura un ciclo da svolgere all’Auditorium Berellini:

ABUSO Premessa - “Un adulto infelice può ricomin­ciare la vita altrove, può ripartire da zero, un bambino infelice nemmeno lo pensa: sa di essere infe­lice ma non può dare un nome a questa infeli­cità. Soprattutto dentro di lui non può mettere in di­scussione i genitori o gli adulti che lo fanno sof­frire: un bambino infelice si sente sempre colpe­vole...”. Gli anni in tasca (1976) di F.Truffaut - Quattrocento colpi (1959) di F.Truffaut - El bola (2000) di A.Mañas - Matilda 6 mitica (1996) di D.De Vito - Fuga dalla scuola media (1996) di T.Solondz - Il giardino delle vergini suicide (1999) di S.Coppola - Autunno (1999) di N.Di Majo - Shine (1996) di S.Hicks - Bellissima (1951) di L.Visconti - L'attimo fuggente (1989) di P.Weir - L'uomo senza volto (1993) di M.Gibson - I bambini ci guardano (1944) di V.De Sica - Voltati Eugenio (1980) di L.Comencini - Incompreso – Vita col figlio (1966) di L.Comencini - L'albero delle pere (1998) di F.Archibugi - Family Life (1971) di K.Loach - Diario di una schizofrenica (1968) di N.Risi - Gente comune (1980) di R.Redford -  La luna (1979) di B.Bertolucci - Soffio al cuore (1971) di L.Malle - Lolita (1962) di S.Kubrick - Il dolce domani (1997) di A.Egoyan -  Zona di guerra (1998) di T.Roth - Ken Park (2002) di L.Clark ed E.Lachman, Victor... (1998) di S.Veysset - Ci sarà la neve a natale? (1996) di S.Veysset - La bestia nel cuore (2005) di C.Comencini.

ADOZIONE E AFFIDAMENTO L’avventura di essere orfani comporta una serie di problemi e normative molto severe, dal complesso iter buro­cratico (variabile da nazione a na­zione), di recente acquisizione e in continua evoluzione, come ha dimostrato la vicenda cogole­tese della bimba bielo­russa. L’elenco parte con i film tratti dal romanzo “Le due orfanelle” di Adolphe-Philippe d’Ennery ed Eugène Cormoni (Le Due Orfanelle (1921) di D.W.Griffith, Le Due Orfa­nelle (1955) di G.Gentilomo,  Le Due Orfanelle (1965) di R.Freda) - e da “Senza famiglia” di Hector-Henry Malot (Senza famiglia (1934) di M.Allegret, Senza famiglia (1946) di G.Ferroni). Sono moltissime le trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Charles Dickens o di Mark Twain: Grandi speranze (1946) e Le avventure di Oliver Twist (1947) di D.Lean, Oliver Twist (2005) di R.Polanski, Oli­ver Twist (1922) di F.Lloyd, Boy called Twist (2004) di T. Greene, Twist (2003) di J.Tierney, David Copperfield (1911) di T.Marston, David Copperfield (1922) di A.W.Sandberg, David Copperfield (1935) di G.Cukor, Tom Sawyer (1907) dei Kalem Studios, Tom Sawyer (1930) con J.Coogan, The Adventures of Tom Sawyer (1938) con W.Brennan, Tom Sawyer (1973) con J.Foster, Tom Sawyer (1973) con B.Ebsen, Tom and Huck (1995) con J.T.Thomas e B.Renfro, Le avventure di Huck Finn (1960) di M.Curtiz, Adventures of Huckle­berry Finn (1985) di P.H. Hunt, con J.Coogan (1931), M.Rooney (1939), E.Hodges (1960), di S.Sommers (1993). Il mo­nello (1921) di C.Chaplin, Il piccolo Archimede (1979) di G.Amelio, Cronaca familiare (1962) di V.Zurlini, La signora accon­sente (1942) di M.Leisen, Mammina cara (1981) di F.Perry, Deca­logo 7 – Non rubare di K.Kieslowski, Qualcosa che scotta (1961) di D.Daves, Paris, Texas (1980) di W.Wenders, La regina degli scacchi (2001) di C.Florio. Segreti e bugie (1996) di M.Leigh, Intelligenza artificiale (2001) di S.Spielberg, Piccola peste (1990) di D.Dugan, Genitori cercasi (1994) di R.Reiner, Mi chiamo Sam (2001) di J.Nelson, L’insonnia di Devi (2001) di C.Quatriglio, Benvenuti a Sarajevo (1997) di M.Winterbottom, Il piccolo stra­niero (1989) di B.Beizai, White Oleander (2002) di P.Kosminsky, Il ladro di bambini (1992) di G.Amelio

 

FOGLIO QUINDICINALE N.6/2006

pensieri oziosi di un ozioso cogoletese, foresto, interista, socialista e unionista

prodotto in proprio da Alessandro Cereda - Via Gioiello, 94 – Cogoleto – 5 ottobre

 

IL CASO “LETIMBRO”…

Avevo intenzione di fare un numero del FOGLIO QUINDICINALE quieto ma poi mi ha investito (per fortuna di striscio) uno schizzo di veleno indirizzato ad altri. Il veleno (in certi ambienti) si schizza senza lasciare tracce! Ai giorni nostri però si può riconoscere da quale bocca viene. Tra­scrivo perciò la lettera firmata e inviata (d’accordo col parroco), con preghiera di anonimato al “Letimbro” pubblicazione ufficiale della Diocesi di Savona-Noli dove abitualmente scrive di Co­goleto la nostra concittadina Ma­riangela Pirami che si è detta molto dispiaciuta.

LA PALESTRA DEI LETTORI  La Cogoleto ignorata  Ancora una volta devo constatare, mio malgrado, che sul “Letimbro” la parrocchia di Cogo­leto non compare, nonostante abbia in­viato notizie, d'accordo con il parroco don Danilo. Vengono riportati di Cogoleto altri fatti che si possono leggere benissimo sulle cronache dei quoti­diani lo­cali, mentre la vita della parrocchia, che as­sicuro è molto viva, viene com­pletamente ignorata dalla corri­spondente (M.Pirami n.d.r.). Don Da­nilo, con grande dedi­zione e con l'aiuto di molti laici di buona volontà, sta fati­cosamente rico­struendo, dalle ma­cerie di dieci anni di vuoto, la parroc­chia non solo fisica­mente ma soprattutto spiritualmente. Riferi­sco l'ultimo bollettino, af­fisso alle porte della chiesa, degli introiti rac­colti per la rico­struzione del tetto: euro 458.476,57! Quale altra parroc­chia della diocesi ha raccolto tanto? I parrocchiani lo hanno fatto per­ché credono nel nuovo parroco, perché desiderano parteci­pare alla vita parrocchiale, ripeto dopo 10 anni di nulla. Con tale cifra si sta ristrut­turando la canonica e poi la chiesa di San Sebastiano; è stata costituita la Caritas: 40 persone hanno ri­sposto all'appello del parroco e sono di­sposte a fre­quentare il pros­simo autunno un corso di prepara­zione te­nuto dalla Caritas Diocesana, alla cui mensa spesso portiamo quanto raccolto nella ce­sta di fraternità attivata da alcuni mesi; l'oratorio di San Lorenzo è in ristruttura­zione, più di 50 ragazzi hanno frequentato il campo estivo, ci sono stati 2 bellissimi concerti di mu­sica sacra in parrocchia, molto affollati; il mercatino e la pe­sca di benefi­cenza atti­vati da pochi giorni hanno già in­cassato 3.000 euro insomma ci diamo da fare, ma la corrispondente ignora completa­mente tutte queste inizia­tive e crede di interes­sare i lettori del Letimbro intervistando sin­daco e assessori - l'ultima inter­vista al­l'assessore alla cultura della Rosa nel Pugno (droga libera, aborto, divorzio breve, ecc.) che propone ini­zia­tive di scarso spessore culturale (si è lasciato sfuggire la possibilità di avere l'or­chestra del Carlo Felice), men­tre quelle di rilievo, come ad esempio la pubblicazione dello splendido libro d'arte "Riviera ba­rocca” da parte dell'Uni­versità della Terza Età di Arenzano e Cogoleto a cui hanno collaborato tutte le Unitre da Sarzana a Ven­ti­miglia, racco­gliendo opere d'arte dell'epoca barocca fotogra­fandole e spie­gandole, è stato com­pletamente ignorato: di tale libro è stato omaggiato anche il nostro Vescovo. - (lettera firmata)

FOGLIO QUINDICINALE

5/2006

Di A.Cereda                                                                                 Prodotto in proprio

Prodotto in proprio da Alessandro Cereda - Via Gioiello, 94 - Cogoleto

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