VEGIO SORDATTO

DÖ SEGNÙ

 

Un auguio amagunô

 velôu de gioia e tristezza

 n’addio a Don Delfin in Paradiso.

Vegio, stanco e marotto

 no ti gh’e molluô:

 delungo in servizio e in divisa

 mai të marcou vixita.

Vegio sordatto dö Segnù

 marotto, ma sempre in gexa

 vixin a-o confescionaio.

Pe andà dai marotti giorno e neutte

 t’ei za cheito int’o scùo da Capuzza;

 quanti gii e zuppegae

 pe andà all’ospeà

 dai teu vegi che aspëttävan

 na bunn-a parolla

 o teu mite soriso.

In sce-a porta do Paradiso

 quanti cogoleteixi e foestê

 t’an festezzôu

 comme un vëo sordatto do Segnù.

Ammïne de lasciù: semmo i teu parocchien

 

                                                   Giovanni Bolla

 

VECCHIO SOLDATO

DEL SIGNORE

 

Un augurio addolorato

 velato di gioia e tristezza

 un addio a Don Delfino in Paradiso.

Vecchio, stanco e malato

 non hai mollato

 sempre in servizio e in divisa

 mai hai marcato visita.

Vecchio soldato del Signore,

 sofferente, ma sempre in chiesa

 vicino al confessionale.

Per andare dai malati giorno e notte

 sei pure caduto nel buio della Capuzzola;

 quanti viaggi e inciampate

 per andare all’ospedale

 dai tuoi vecchi che aspettavano

 una buona parola

 il tuo mite sorriso.

Sulla porta del Paradiso

 quanti cogoletesi e forestieri

 t’han festeggiato

 come un vero soldato del Signore.

Da lassù stacci vicino: siamo i tuoi parrocchiani.

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Quel che succede

COGOLETO ALLE OLIMPIADI

SE SI CREASSERO 700 POSTI...

NON METTIAMO LA MUSERUOLA

LA LEGA NORD RISPONDE

GINNASTICA IN PRIMA FILA

Pratozanino:  SE SI CREASSERO 700 POSTI...

Organo Associazione Culturale COQUOLITHOS  Torre dello Scalo, Cogoleto (GE)  Anno 15  N° 77 Aprile 2005  DISTRIBUZIONE GRATUITA  www.cogoleto.info/cogoletonews  e mail: cogoletonews@tiscali.it   WebMaster: duebi

Oculus centro ottico

UNA GRANDE AREA, DI GRANDE BELLEZZA PAESAGGISTICA E GRANDI POTENZIALITÀ ECONOMICHE.

QUALCUNO PARLA DI 700 POSSIBILI POSTI DI LAVORO.  

E CON AZIENDE PULITE...

Si trasferisce di nuovo in Regione, il progetto per la riqualificazione dell’ area dell’ex ospedale psichiatrico di Pratozanino: il Consiglio Comunale di giovedì 30 marzo 2006 ha infatti approvato l’avvio delle procedure che dovrebbero finalmente portare al recupero di questa zona.

A questo punto l’iter per il recupero dell’ex manicomio, dismesso ormai nel 1998, proseguirà negli uffici della Regione Liguria, con la convocazione della Conferenza dei servizi. Proprio in questa sede dovrebbe arrivare il via libera definitivo al progetto, con la firma dell’accordo di pianificazione tra tutti gli enti interessati.

Difficile ipotizzare una data per l’eventuale inizio dei lavori: su questo argomento, almeno per ora, bocche cucite in Comune, e nessuno che si sbilanci sui tempi tecnici necessari per poter aprire i cantieri.

Con questo voto, che ha fatto registrare la contrarietà del gruppo consiliare di minoranza, la  giunta guidata dal sindaco Attilio Zanetti dà ufficialmente inizio a una delle tre grandi riconversioni che interesseranno, nei prossimi anni, il nostro territorio (le altre due cambieranno il volto all’area della ex Stoppani e a quella della ex Tubi Ghisa): “è un momento importante per Cogoleto – aveva detto il sindaco Attilio Zanetti l’8 febbraio al Paladamonte, durante la presentazione della proposta progettuale - quest’area è stata al centro di vari progetti per diversi anni e da domani potrà diventare un possibile insediamento produttivo a basso inquinamento, continuando a mantenere immutato il suo pregio ambientale”.

All’incontro erano presenti, oltre al sindaco, il consigliere regionale Luigi Cola, l’assessore provinciale Tissoni, l’assessore regionale all’ urbanistica Carlo Ruggeri, e l’architetto Gaggero, che ha spiegato approfonditamente il progetto.

L’area, di proprietà della ASL, è di cospicua dimensione: quasi 760 mila metri quadrati, attualmente in uno stato di persistente degrado, ma di così rara bellezza dal punto di vista ambientale e paesaggistico da costituire, in prospettiva, un vero e proprio “balcone” sul mare.

Le strutture degli edifici esistenti, per lo più padiglioni che una volta ospitavano i malati e il personale addetto alla loro assistenza, saranno completamente rimesse a nuovo e ampliate: ai circa sessantamila metri quadrati interni dovrebbero aggiungersi altri trentamila metri di superfici nuove, per arrivare ad un totale di circa novanta mila complessivi.

Il progetto è stato presentato per la prima volta nel 2003 e poi è stato in parte modificato: Sviluppo Genova, che lo ha realizzato per conto della Regione Liguria, ha previsto diverse destinazioni per ogni settore dell’ area, vastissima e frammentata a livello catastale, e la possibile creazione di settecento nuovi posti di lavoro.

Al comparto sanitario (che verrà quindi mantenuto) verranno affiancate attività produttive non pesanti e a basso impatto ambientale, che puntino forte su ricerca, innovazione e tecnologia: e per legare proficuamente queste due componenti  (la sanitaria e la produttiva di qualità) al tessuto sociale già esistente, nella zona dovrebbero sorgere anche negozi, uffici, un albergo, un centro per i convegni.

E nuovi appartamenti, naturalmente, con una percentuale garantita di edilizia popolare: seguendo una moderna concezione urbanistica che tuteli  soprattutto la sicurezza, si cercherà di abbinare alla realizzazione delle nuove strutture l’insediamento di almeno trecento residenti, per scongiurare il rischio di creare una zona completamente deserta (e quindi potenzialmente pericolosa) durante la notte.

Del progetto originario (che prevedeva la realizzazione di un parco tematico) rimane traccia nei trecentotrenta mila metri quadrati destinati a diventare un parco rurale (o botanico) multi funzionale, che abbia finalità turistiche, didattiche e ricreative: l’intento è di favorire strutture che vendano prodotti tipici e che insegnino percorsi o itinerari naturalistici.

 

                                  Diego Ponzè

25 APRILE: Anniversario della Liberazione nazionale

 

Il programma delle manifestazioni prevedeva a cominciare dal 20 aprile, la deposizione nel Comune di Stella, di una corona di allora al cippo dedicato al partigiano Franco Speca. Hanno presenziato autorità civili, istituzioni scolastiche, alunni, lavoratori e rappresentanze A.N.P.I. di Cogoleto e di Stella.

Successivamente, il 22 aprile c’è stato il concerto con il Coro di voci bianche dell’Istituto Comprensivo di Cogoleto (due foto del coro sono visibili a pagina 11 nello spazio dedicato alle iniziative della scuola cogoletese) che ha affiancato la Banda Musicale “Città di Cogoleto”.

Alle 15, al Palazzetto dello Sport la manifestazione:

“Insieme…  per non dimenticare”

Nella ricorrenza del giorno della Liberazione, il 25 aprile 2006, nella Chiesa parrocchiale c’è stata alle 10 una Santa Messa a suffragio dei Caduti e poco più tardi, alle 10.30  la deposizione di corone di alloro ai monumenti ai caduti e alle lapidi commemorative che si trovano a Lerca e Sciarborasca.

Nei giorni dal 25 Aprile 2006 al Primo Maggio 2006, c’è stata in Piazza Giovanni XXIII la “Mostra di immagini e documenti organizzata in collaborazione con l’ A.N.P.I. dal Circolo ARCI “Mario Merlo” e intitolata “Con la memoria, dal 1935 al 1965”. Di questa mostra parliamo in altra parte di questo stesso giornale.

Con la presentazione di Giovanna Campus, molti famosi brani che elenchiamo più avanti, sono stati eseguiti durante il concerto:

 

"Insieme…

per non dimenticare"

 

"Echi di trincea"   

"Leggenda del Piave"

"33" Inno degli Alpini Anonimo

"Va pensiero" dal Nabucco 

"La Ritirata"  marcia della   marina Militare

"Bella Ciao" canto Partigiano

“La vita è bella"

"Canto degli Italiani"

 

Direttore del Coro:

Prof. Luciano Poltini

 

Direttore Banda Musicale Città di Cogoleto M.° Ambrogio Guetta

 

RIFLESSIONI SUL

TEMA DEL 25 APRILE

 

IL NOSTRO COMPITO

 

Il nostro compito quali esseri umani consiste nel compiere, all'interno della nostra propria, unica, personale esistenza, un passo in avanti sulla strada che dalla bestia porta all'uomo.

Hermann Hesse scrittore tedesco,

intellettuale impegnato per la pace

 

PROMEMORIA

 

Ci sono cose da fare ogni giorno:

lavarsi, studiare, giocare,

preparare la tavola,

a mezzogiorno.

Ci sono cose da far di notte:

chiudere gli occhi, dormire,

avere sogni da sognare,

orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai,

né di giorno né di notte,

né per mare né per terra:

per esempio, la guerra.

 

                                  Gianni Rodari

 

Un pizzico di

dialetto per…

dei modi di dire

 

 

 

 

 

 

 

 

 Per modo di dire oppure alla ricerca di vecchi modi di dire che comunque nella loro saggezza sono tipici della nostra lingua genovese.

 

L'E'  MËGIO UNN-A COSA FAETA CHE ÇENTO DA FA

 

Cioè è meglio essere concreti e premurosi che rimandare sempre a domani qualcosa che si deve fare e accumulare cento cose da incominciare o terminare .

 

E GIASTEMME SON COMME E FÊUGGE CHE CHI E CACCIA U SE ARRECHÊUGGE

 

Le bestemmie sono come le foglie che chi le lancia poi le raccoglie .

 

NO TIA  TROPPO  A CORDA PERCHE' A SE STREPPA

 

Vale a dire che non si deve tirare troppo la corda perché si rompe.   Come dire che in tutti i sensi non si deve esagerare né chiedere troppo alla sorte.

 

A VEGNÂ A SETTEMANN-A  DE TRE ZÊUGGIE

 

Ovvero non potrà mai venire la settimana con tre giovedì  perché non esiste e pertanto l'allusione fa riferimento ad una cosa irrealizzabile .

 

GH' E'  CHI NO MANGIA PE NO CAGÂ

 

Proverbio senza traduzione ma assolutamente comprensibile per indicare qualcuno che non vuol dare niente a nessuno e quindi molto tirchio.

 

I DINAE FAN DINAE

I PIGHEUGGI FAN PIGHEUGGI

 

Bel significato !  I soldi fanno soldi , i pidocchi fanno pidocchi. Come dire che piove sempre sul bagnato.

 

 

PERO'….L'E' MËIO NASCE FORTÛNOÛ CHE RICCO

 

Certamente la fortuna è imprevedibile e un po' capricciosa comunque la traduzione letterale è questa : meglio nascere fortunati che ricchi .

E infine

 

CHI L' HA  D' ÖU  CHI L'  HA  D'  ARGENTO  CHI L' HA DA DAGHE  I  CÄSCI DRENTO

 

Cioè ad ognuno il suo destino. Ciao ciao da

                                       Giovanna

MESSAGGIO

DEL SINDACO

 

La Liberazione è stata il punto di partenza per attivare ricostruzione, sviluppo e base della Costituzione Repubblicana, trasformando un progetto per  un futuro  democratico in azioni positive  per il bene comune, la  Giustizia e la Pace,

Vivendo sempre più lontani nel tempo rispetto ad eventi cruciali per la comunità nazionale e venendo a mancare i testimoni che quelle esperienze hanno direttamente vissuto, nel 2006, anniversario di momenti istituzionali di rilievo, non ci deve sembrare oneroso o inutile,  ricordare con riconoscenza coloro che sacrificarono la loro vita, ma soprattutto continuare a condividere i loro Obiettivi  di LIBERTA,  DEMOCRAZIA e PACE.

                 il Sindaco

 Attilio Zanetti

CORO DI VOCI BIANCHE

DELL’  I.C.C.

 

Il Coro di Voci Bianche dell'Istituto Comprensivo di Cogoleto nasce nell'anno scolastico 2005-2006 su proposta del Prof. Luciano Poltini. È aperto agli allievi della scuola primaria e secondaria che dimostrino interesse per l'attività corale. Con lezioni e prove settimanali ha costituito un repertorio di canti omofoni e polifonici di diverso genere musicale e differenti epoche storiche.

Ha effettuato il Concerto di Natale 2005 nella Parrocchia di Cogoleto ed ha in programma esecuzioni pubbliche di carattere celebrativo con la Banda Musicale Città di Cogoleto in occasione del 25 Aprile, attività concorsuali e concerto di fine anno.

BANDA MUSICALE “Città di Cogoleto”

 

La Banda Musicale Città di Cogoleto nasce nell'estate del 1997 per volontà di un piccolo gruppo di appassionati della musica ed allievi di un corso musicale organizzato dal Comune di Cogoleto con i maestri della Banda di Prà. I primi mesi della banda non furono per niente facili, l'organico infatti era composto solo da sei persone!

Nessuno, però, si voleva arrendere. Grazie, perciò, a questi "ragazzi", alla bravura del Maestro Ambrogio Guetta e alla testardaggine del Presidente Nazzareno Cullia, la Banda è riuscita ad andare avanti: oggi il gruppo musicale è apprezzato dalla cittadinanza e dalle autorità comunali.

Oggi la Banda musicale Città di Cogoleto partecipa non solo  alle manifestazioni civili e religiose del Comune di Cogoleto e limitrofi, ma anche ad eventi più prestigiosi come ad esempio il Concerto delle Bande Musicali Genovesi (Carlo Felice, marzo 2002 - gennaio 2005), il Concerto per il decennale di palazzo Ducale (settembre 2002), a vari raduni bandistici nazionali ed internazionali. 

La Banda musicale Città di Cogoleto svolge corsi gratuiti per tutti gli strumenti a fiato e a percussione nella sede di Villa Nasturzio.

Max, 2 anni

Lachi, 6 anni, bravo

         Oscar, 8 anni

QUESTI TRE

CAGNOLONI

 

del Canile di Arenzano sono alla ricerca di tre amici a due zampe che li adottino e che saranno ripagati dalla loro eterna gratitudine. Per andare a conoscerli ci si può rivolgere al sig. Neri, che è il loro attuale “papà”,  telefonando ai numeri: 010.911.29.95   o   339.761.32.59

 Giovanna Campus

 Giovanni Bolla

IN VESTI CHE U

ME VA’ STREITU

 

 

 

 

Me sentu stancu, ligou e freidu

 cumme in te in vestì che u me va streitu

U mundu che m’è in giu, u nu l’è ciù u me’

 troppe cose nu sun de me’ credenza:

 veddu arruganza, ingiustizia e preputenza.

In mundu che u cure contruventu.

A me speranza a sta in ti figgieu,

 che mantegnan l’innucenza che han in coeu

 pe puèi rimedià quellu che nuiatri,

 cun eguismu, corruziun e negligenza,

 emmo ruvinou a Te’ra e a nostra existenza!

                                  Giovanni Ferrando

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni  Ferrando

 

 

      BIANCA

 

 

E' un largo tappeto

di gigli bianchi strappati

la bianca agonia della pace.

Calda roccia bianca 

ci appare in lontananza

la cascata di ghiaccio.

Algida vi spira la morte

che una tempesta di vento

spara sulla nostra pelle.

La teoria di bare bianche

ha già abbracciato il mondo

e ora marcia verso il cielo.

Siamo rimasti orfani

dei bianchi sorrisi

della baluginante innocenza.

Ma forse noi tutti

siamo già morti,

e viviamo da sopravvissuti.

Il dubbio, un eccitante vantaggio,

per assaporare dolci frutti

e nuotare fra bianche spume nel mare.

Fino a quando ferite e dolore,

della morte vivente retaggio,

ci lasceranno un po' di scampo

e un bianco fraterno calore.

 

                                                   Angelo Guarnieri

Angelo  Guarnieri

ORIZZONTALI: 2 un rio cogoletese, 12 il personaggio della foto, 14 no assoluto, 15 il libro più letto, 16 boscaioli nordici, 20 strisce di stoffa, 21 nell’erba, 23 pesci del nostro mare, 25 proprio una persona grezza…  26 nome di donna, 27 nipote in dialetto,   28 … Silvio Recagno

VERTICALI: 1 località di Sciarborasca, 2 rubare in genovese, 3 pronome personale, 4 donna cantata da De André in “Volta la carta”, 5 negazione, 6 Andrea in dialetto, 7 alla fine delle boe, 8 Luigi Gallo, 9 associazione italiana calciatori, 10 ogni fabbrica ne ha uno, 11 orecchio nei prefissi, 13 in mezzo al mare,  17 in provincia di Savona, 18 recipiente per lasagne, 19 nome di piante, 22 una via di Cogoleto, 24 consonanti di lusso,  25 si dice brindando

  

CRUCIVERBA COGOLETESE

by Uocci

SENSAZIONI

 

Se potessi

tornare

indietro

vorrei trovarmi

ancora

tra le vigne

di un tempo

con i grappoli

già maturi

per l’estate

fra i muretti

a secco

coi cespi fioriti

di rosmarino

e le lucertole

assetate di sole;

fra gli antichi

ulivi

dalle foglie

d’argento.

Poi più giù

fra le rocce

coi contorti

pinastri

che odorano d’incenso

e di mare.

Vorrei trovarmi

ancora

di notte

nei prati

fragranti di mentuccia

sentire

le melodie

dei grilli

e vedere la luna

che occhieggia

fra i cipressi.

Vorrei

sentire ancora

quei profumi

e quelle sensazioni.

 

                 Beppe Invrea

 

 

 

 

 

 

 

Beppe   Invrea

L’ÖCHIN

 

Ö gïa con unn-a cadensa lenta e leggera

con in gaibo che no se trova in ti atri oxelli,

ma a sò indöensa a s’asmorta quando in mâ ö vedde

in boccon bon o in branco de pesci.

Allöa o se preçipita comme un’a prionnâ in ten veddro,

ö fâ o pin, poi ö se porta törna in çe,

cib i sò giandonâ dôce e in po’ sorniun,

ma con l’oeuggio pronto a n’atro boccon.

 

                                  Il Gringo

 

Il GABBIANO

 

Gira con una cadenza lenta e leggera

con una grazia che non si trova negli altri uccelli.

Ma la sua indolenza si spegne quando in mare vede

un buon boccone o un branco di pesci.

Allora si precipita come una sassata in un vetro,

fa il pieno, poi ritorna in cielo, con girandolare dolce

e un po’ sornione,

ma con l’occhio pronto per un altro boccone.

 

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