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IL LUPO DI GUBBIO 2

UN PUNTO UNICEF A...

MARICULTURA ...

UN PIZZICO DI DIALETTO

LETTERE ALLA REDAZIONE

AUGURI 2005

COLA: “A COME..”

IL NOSTRO CALCIO

IL ONSIGLIOCOMUNALE

ALL’ICC IL PRESTIGIOSO LABEL EUROPEO

Organo Associazione Culturale COQUOLITHOS  Torre dello Scalo, Cogoleto (GE)  Anno 15  N° 76 Febbraio 2006 DISTRIBUZIONE GRATUITA  www.cogoleto.info/cogoletonews  e mail: cogoletonews@tiscali.it   WebMaster: duebi

Oculus centro ottico

                 COME NASCE IL LABEL EUROPEO

La prima spinta è venuta dalla Comunità Europea: già nel 1995 uno degli obbiettivi del Libro Bianco sull’istruzione e sulla formazione (conosciuto anche come “Libro Bianco Cresson”) era promuovere la conoscenza di almeno tre lingue comunitarie.

E’ da questo primo impulso che si è fatto strada in Europa (e quindi anche in Italia) un progetto per potenziare l’insegnamento delle lingue europee: intenzione dichiarata era riconoscere “iniziative innovative nel campo dell’insegnamento e dell’apprendimento linguistico”.

Il riconoscimento di questa serie di iniziative si è tradotto in un attestato di qualità, e questo attestato è stato chiamato “Label europeo”.

LE CARATTERISTICHE DI QUESTO RICONOSCIMENTO

Il Label, giunto quest’anno alla settima edizione, ha validità annuale: viene assegnato, all’interno dei singoli stati, a quei progetti di qualità che diano impulso all’insegnamento delle lingue.

La caratteristica innovativa del Label ha da subito destato molto interesse: il progetto è promosso direttamente dalla Commissione Europea, ma viene gestito in modo decentrato dagli stati membri dell’Unione.

In Italia sono due gli enti responsabili: il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) per quel che riguarda i progetti realizzati dalle scuole, il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che invece va a premiare i progetti realizzati nei centri di formazione. Ogni anno vengono mediamente premiate dieci o al massimo quindici scuole: quest’anno gli istituti vincitori sono stati quattordici, e hanno idealmente rappresentato tutta la penisola, da Bolzano a Sassari. Unico vincitore in tutta la Liguria, l’Istituto Comprensivo di Cogoleto, che quest’anno può quindi fregiarsi del Label all’interno dei propri locali e utilizzare il relativo logo sul proprio materiale pubblicitario.

Il primo filtro della selezione è a livello regionale: solo i progetti che passano il vaglio di ogni singola regione arrivano a Roma, dove i migliori vengono premiati da una giuria internazionale.

La premiazione, che si svolge nella sala del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, consiste nella consegna di un attestato firmato da Jan Figel (commissario europeo per la Direzione Generale Istruzione e Cultura) e dai responsabili del progetto nei diversi stati membri (per l’Italia, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e MIUR)

                

LA SUA FUNZIONE

 

Quali sono gli obbiettivi del Label?

Innanzitutto cercare di stimolare l’interesse dei cittadini d’Europa per lo studio delle lingue straniere: un interesse che non deve rimanere esclusiva prerogativa dell’età scolare, ma che deve durare tutta la vita (è il moderno concetto del “lifelong learning”, l’imparare lungo tutto il corso della vita).

Ma non solo: ogni progetto deve essere trasferibile.

E’ infatti a livello locale che avviene la cosiddetta disseminazione: si organizzano incontri mirati alla presentazione e alla diffusione del progetto ad altre scuole presenti sul territorio, in modo che il lavoro certificato dal Label diventi una specie di progetto pilota per tutti gli altri.

Del resto, uno degli obbiettivi strategici per l’Europa del futuro è diventare un’economia basata sulla conoscenza: andando ad agire sui sistemi di istruzione, si cerca di aumentarne la qualità.

Una delle strade per raggiungere questo traguardo è proprio quella di migliorare l’apprendimento delle lingue europee: in quest’ottica sono proprio le scuole primarie (cioè le ex elementari) ad essere direttamente chiamate in causa, con la sperimentazione di approcci il più possibile innovativi (ma esistono già progetti studiati appositamente per livelli di istruzione più avanzati, come il conosciutissimo Erasmus, a disposizione degli studenti universitari).

In questo modo si dovrebbe rapidamente arrivare ad un traguardo davvero decisivo: poter finalmente affiancare al tradizionale curriculum vitae di un giovane, anche l’Europass, il cosiddetto passaporto delle lingue, cioè un documento che attesta (in tutta Europa, non più solo in Italia) le competenze linguistiche acquisite.

STAGING FOREIGN LANGUAGE IN THE PRIMARY SCHOOL”: IL PROGETTO VINCENTE DELL’ICC

 

“A rendere vincente il nostro progetto – ci dice il preside dell’ICC Benedetto Maffezzini – è stata la bravura delle nostre maestre, che hanno saputo coinvolgere e divertire i bambini, rendendo l’apprendimento estremamente attraente. E non mi riferisco solo alle maestre di inglese, ma a tutto il team delle insegnanti, che ha evidenziato uno spirito di collaborazione davvero lodevole”.

Su questo aspetto insistono anche le due maestre di inglese che hanno materialmente lavorato al progetto: “ è stato un progetto dell’intera scuola –  ci racconta la maestra Anna Aimo - non dei singoli insegnanti, perché è stato capace di coinvolgere insegnanti e bambini e di lavorare ad un progetto condiviso.”

Ma in che cosa consiste, materialmente, questo nuovo tipo  di approccio alle lingue?

“Abbiamo cercato di usare - continua la maestra Aimo - all’interno della normale didattica nelle classi primarie, alcune tecniche teatrali che facilitassero l’apprendimento della lingua. E si è rivelata una strategia efficace: da dicembre a maggio, ogni settimana ci abbiamo lavorato almeno una o due ore (sulle tre totali riservate alla lingua inglese).”

E a quanto pare, i frutti di questo lavoro sono stati tangibili, non solo sul piano dell’apprendimento linguistico: infatti, che altri vantaggi ne hanno  tratto i bambini?

“Ci sono stati spazi di confronto e sperimentazione che hanno favorito i rapporti tra i bambini, che erano consapevoli del perché lavoravano: in più i bambini hanno potuto trasferire il loro lavoro sul computer, scoprire la macchina che stavano usando, e studiare il modo per rendere la loro comunicazione più efficace.”

Un progetto vincente sotto diversi punti di vista, quindi, che ha visto nella dimensione europea il suo valore aggiunto:  “sono stati coinvolti paesi come la Spagna, il Portogallo e la Norvegia – conclude Anna Aimo - e si è potuto attivare un percorso sul fatto stesso di essere in Europa, con altri bambini che lavoravano sullo stesso progetto.”

Ma sul piano dell’insegnamento, quali sono state le vere e proprie innovazioni che sono state introdotte?

“Il metodo innovativo che abbiamo scelto – ci spiega Debora Alfieri, la seconda insegnante che ha curato il progetto – è stato calare all’interno di una recita teatrale l’insegnamento della lingua inglese.”

Il progetto vero e proprio (quello che è stato valutato dalla giuria internazionale di Roma) è stato quindi il back stage, cioè il modo in cui si è materialmente arrivati alla realizzazione della recita: e come si è arrivati al prodotto finale? “Due anni fa abbiamo messo in scena una favola in inglese - continua la maestra Alfieri – Tutti i bambini si sono scelti il personaggio e la parte che intendevano recitare e poi hanno votato chi doveva interpretare il protagonista. L’anno scorso, poi, abbiamo portato in classe un madrelingua inglese, che ha chiesto ai bambini di immaginare di essere un altro personaggio: ognuno si è quindi identificato nel suo stato d’animo: un bambino ha ad esempio impersonato un clown triste, un altro un clown felice, un altro ancora un clown sbadato.”

I bambini si sono impegnati a preparare persino i costumi, e in classe comunicavano tra di loro solamente in inglese (persino quando dovevano passarsi le forbici o la colla).

“L’inglese – assicura la maestra Alfieri - si impara davvero in fretta, quando scende in questo linguaggio pratico ”: un metodo di insegnamento del tutto nuovo, che coinvolge i ragazzi e che, a quanto sembra, piace e funziona.                               Diego Ponzè

 

 

 

LA SIGNORA STELLA

DI NUOVO

“AL SUO POSTO”

È come se, in qualche modo, fosse tornata nel negozio che per tanti anni è stata la sua bottega dei formaggi: per accontentare le tante richieste dei clienti, che si ricordavano ancora della signora Stella.

Il Bar Marilena ha appeso in bella vista una sua foto, gentilmente procurata dal signor Triberti.

MI SONO ASSOCIATO

PERCHè

  ...perché Cogoleto è un bel paese con abitanti disponibili e cordiali. Viverci non è affatto male. Mi farebbe enormemente piacere contribuire ad un suo ulteriore miglioramento…

   Pietro Aldo Pasquarelli

BENVENUTO

 MARESCIALLO

Il Comando della Stazione Carabinieri di Cogoleto, lasciato  recentemente dal Maresciallo Antonio Raimondo, è stato assunto dal Maresciallo Gaetano Cariello, già vicecomandante.

Il Maresciallo Cariello potrà dare continuità all’operato del suo predecessore, oltre ad attuare altre iniziative istituzionali che, nel recente passato, gli hanno permesso di ottenere brillanti risultati allorquando operava presso i comandi ufficiali di Savona e Sampierdarena (ove si è reso protagonista di importanti operazioni di servizio nella lotta alla criminalità, allo spaccio di droga, alle truffe, al vandalismo ed ai cosiddetti reati minori).

Al Maresciallo Cariello diamo un caloroso benvenuto ed un augurio di buon lavoro, certi che la nostra comunità tutta si renderà disponibile a collaborare, come ha già fatto con il Maresciallo Raimondo, con l’intento di mantenere sempre più sicura e tranquilla la  convivenza nella nostra città.

                                       C. d. C.

             IN DIRETTA DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI COGOLETO

Scuola d’infanzia “C. Colombo”

“Laboratorio io e la paura”Premessa:

 

 

 

Premessa:

Che cos'è la paura ?

E quali sono le paure dei bambini ?

Talvolta è più semplice affrontare un animale feroce che… stanare le paure interiori, quelle profonde, represse, che s' instaurano nell'età infantile e che spesso rimangono per lungo tempo.

L'aiuto più grande che si può dare al bambino per difendersi dalle sue paure, è quello di aumentare la sua sicurezza personale, fargli percepire che è amato, che può intervenire ed interagire positivamente con l'ambiente, aiutandolo ad esprimere i suoi conflitti e le sue angosce.

 

 Obiettivo finale :

 

· Conoscere ed affrontare le proprie paure

· Saperle esprimere, condividere e controllare

· Accettare il " diverso" in tutte le sue sfaccettature

 

 

 

· Parlare delle paure più comuni

· Ridere sulle paure

· Riflettere e conversare sulle proprie paure

· Rappresentare ed esprimere le paure con:

disegni/poster/materiali vari

corpo/voce/espressione mimica

letto-scrittura / fiabe tradizionali / fiabe non tradizionali

fiabe inventate / burattini / brani musicali / canzoni

strumenti musicali.

 

                                                                                                                                                                           

                                                                                                                                                                                                                                                                                 

     

 

 

STRATEGIE E PROPOSTE

 

Le insegnanti della scuola dell' infanzia " Colombo", durante l' anno scolastico, allestiranno il laboratorio espressivo "IO E LA PAURA", rispettando le proprie competenze e, proponendo percorsi che tengano conto delle diversità degli alunni.

Il laboratorio si svilupperà attraverso le seguenti sfere:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scuola primaria Giusti

Classi terze

 

Lo spettacolo di Natale

“Regaliamoci un po’ di silenzio”

 

L’idea nasce una mattina in classe durante l’intervallo. C’è rumore, tutti parlano: si racconta di quel personaggio del film visto la sera precedente. Un bambino parla, un suo compagno lo interrompe, un altro ancora interviene…

Ma che cosa ci fa parlare tanto uno “ sopra” l’altro?

L’idea dello spettacolo di Natale nasce proprio così: da una riflessione sulla protagonista della nostra vita quotidiana: la televisione.

Quindi con i bambini si fa il punto sui programmi più visti e amati sia da loro, sia dai loro genitori. Dalla discussione e dall’approfondimento si evince il contenuto di uno spettacolo, i cui protagonisti sono i trentacinque alunni delle classi terze della Scuola Primaria della scuola Giusti,  che mette in scena un famiglia ( padre, madre, figlio, figlia) che, per tre sere consecutive, quelle che precedono il Natale, si riunisce davanti alla televisione e guarda, non sempre d’accordo, talk-show, film, sceneggiati, programmi di varietà: da “Genius”, condotto dall’ intramontabile Mike Buongiorno, a cui partecipano tre simpatiche concorrenti, a “Porta a Porta”, in cui due improbabili onorevoli discutono di elezioni politiche con Bruno vespa e con la Valeria Marini di turno, candidata in una nuova lista. Sullo schermo scorrono le immagini dell’ ipnotico Wrestling , ironicamente “ montato” per dimostrarne la finzione scenica, e di uno speciale “Superquark” su Cristoforo Colombo, con la partecipazione del prof. Mainardi e di una “speciale” scimmia arboricola, protagonista di un documentario.

Il mondo della fantasia irrompe sullo schermo con un classico della Disney “Biancaneve e i sette nani”  e  si trasforma in una fiction che ha il volto di Elisa di Rivombrosa.

Si arriva al programma di successo del sabato sera “Ballando con le stelle” a cui partecipano due coppie di ballerini “in erba”. Il tutto presentato da due affascinanti “signorine buonasera” e interrotto dalle pubblicità dell’acqua “Frutteto” e della banca “San Biagio”. Proprio nel finale Milly Carlucci, conduttrice di “Ballando con le stelle” augura ai telespettatori Buon Natale e ciò richiama alla mente della famiglia la festa imminente. Nasce una riflessione: la famiglia, catturata dalla visione dei programmi televisivi, si è  completamente dimenticata del Natale. Il padre così dice ai propri familiari: “ Dopo tanto rumore, baccano, per Natale regaliamoci un po’ di silenzio!”, richiamando ad una dimensione più raccolta, più intima del Natale.

 

                 Le insegnanti

                 classi terze Scuola Giusti

Classe 4a di Sciarborasca

Gita alla lanterna di Genova

 

Lunedì 7 novembre 2005 noi, alunni della classe 4° di Sciarborasca, siamo andati alla lanterna di Genova con lo scuolabus e le nostre maestre.  Quando siamo arrivati a Genova abbiamo visto il porto, i camion, i container e in lontananza la lanterna, simbolo di Genova.

Ci siamo avvicinati  sempre di più passando per stradine in salita ed abbiamo visto anche delle antiche mura. Dopo aver fatto il biglietto e qualche foto abbiamo ripreso la salita fino ad arrivare proprio sotto la Lanterna.

Era uno spettacolo mozzafiato! Ma… quanti scalini ci aspettavano!

Abbiamo iniziato a salire e ... a contare; più salivamo più la tromba delle scale si stringeva e il fiato cominciava a mancare.

167…168…169 eccoci finalmente arrivati !

Era una stupenda giornata di sole ma lassù soffiava un vento fortissimo.

Il panorama era spettacolare. Eravamo circondati da Genova: il suo porto, i suoi forti, le montagne, la centrale dell'Enel, l'aeroporto, il Teatro Carlo Felice e tanti palazzi.

Quando siamo scesi  ci aspettava la  guida per darci altre informazioni  sulla Lanterna e per presentarci il guardiano del  faro al quale abbiamo  fatto  tante  domande.

Lo sapevate  che  la Lanterna  viene  accesa  ogni  giorno alle  ore 17.00 e si spegne quando  fa  giorno e che il suo fascio di luce è visibile fino a 25 km?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finita la visita alla Lanterna è iniziata quella al Museo della Lanterna, nato solo da pochi mesi. Esso è molto bello perché tutto multimediale: ad ognuno di noi hanno dato una cuffia ad infrarossi e davanti ai video-terminali seguivamo le varie spiegazioni.  Nella sala delle guardie, poi abbiamo anche visto i vari tipi di luce con cui ha funzionato la Lanterna dall’anno 1128 ai giorni nostri.

Andate tutti a vedere la Lanterna !!!

                 Classe 4a di Sciarborasca

 

Parodia di 

"IL CINQUE MAGGIO"

di Alessandro Manzoni

 

"IL SEI MAGGIO"

 

Egli è! Siccome immobile

dato il mortal sospiro

prese la bicicletta

e si fece un altro giro

così veloce andrà

e verso il mare sfreccerà.

 

Muta pensando all'ultima

ora della bici fatale;

gli scoppiò una gomma

e gli si ruppe un pedale

un gran polverone alzò

perché in terra lui cascò.

 

Lui ammaccato in salvo

vide il suo liquido e tacque

quando, con moto assiduo,

cadde, risorse e giacque

di mille grida al sonito

mista la sua ha.

 

Vergine in servo economico

e del suo grosso taglio

si rialzò scosso al subito

sparir di tante urla

e cercò con il ventaglio

di non farsi un altro taglio.

 

Dall'Alpi alle Tombe

dal Marzapane al Reno

fece una lunga corsa

ma non riuscì a pretendere il treno

scoppiò a piangere e riempì il Tanai

galleggiando a casa lui tornò.

 

Fu vero dolore? Ai dottori

l'ardua sentenza: noi

chiniam la fronte al massimo

dolor che volle in lui mettere

dei punti della gamba

e l'immobilità gli provocò.

 

La porcellana è trepida

il timor d'un salato pegno

la gioia d'un gran disegno

l'ansia di un corpo indegno

che serve pensando all'altro regno

e alla sfiga che ha.

 

                                  Laboratorio

                                  di scrittura creativa"

 

 

 

RICETTA PER UN

NATALE TUTTO GENOVESE

 

INGREDIENTI:

 

41 alunni della scuola primaria pronti ad adeguarsi ad un copione sempre diverso ad ogni prova

4 insegnanti disposte ad uscire di casa e da scuola a qualsiasi ora del giorno e della notte

3 papà ben disposti a studiare

2 mamme ben disposte a mettere in riga i papà attori

1 nonna molto in gamba (sono disponibili foto delle sue gambe durante le prove)

1 famosa ceramista

2 rappresentanti di classe molto collaborativi

Alcuni “Viaggiatori nel tempo” con costumi storici

1 mamma disposta a stirare alle tre di notte per lavorare su internet a caccia di immagini

1 bel ragazzo ben computerizzato

Tanto materiale

1 presentatrice in gamba anche quando “si ingamba”

1 poeta dialettale importante

1 sindaco molto ospitale

1 assessore alla pubblica istruzione sorridente e cordiale

1 presidente del Consiglio provinciale che per tre anni ha fatto “da gancio” per l’attività

1 assessore al turismo disposto a fare il turista a tutte le ore con meta “Auditorium Berellini”

TeleCogoleto …  Inconfondibile

1 vicepresidente della Coop generoso che passa un po’ di alimenti al progetto

 

Unite tutti gli ingredienti un po’ per volta in modo che si possano amalgamare bene in un ambiente ampio e caldo (Auditorium).

Cospargete tutto con l’improvvisazione, la simpatia e la capacità di coinvolgimento dei “Buio Pesto” e vedrete che, a volte, i copioni degli spettacoli possono essere ribaltati e fare grosse sorprese.

La sorpresa del nostro spettacolo ? Una canzone per Cogoleto a cui lavoreranno i “Buio Pesto”, ispirata alla poesia di Giovanni Bolla, recitata dai bambini e dedicata proprio al nostro paese.

 

Le insegnanti

delle classi quarte del plesso

 

 

LABORATORIO POMERIDIANO

 

Acrostico sul

Presidente della Repubblica

 

C aro

A mico

R epubblicano

L ivornese

O ttantenne

 

 

 

C ogoletesi

I nvitano

A

M angiare

P esto

I nsieme

 

A mato

Z io

E conomista

G overnatore

L asciasti

I mportanti

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