la umana famiglia, aprì un continente sterminato alla azione feconda della civiltà e della scienza, rinnovò il vecchio mondo con la scoperta del nuovo, oggi tutta la società civile si inchina a Cristoforo Colombo, nel cui nome una epoca si chiude ed un'altra si inizia, e non c'è nazione che non ambisca appropriarsi una parte di questa purissima gloria».

 

Ricordate, in sintesi tutte quelle rivendicazioni straniere, che cercavano di «annettersi» la completa paternità del Grande Navigatore (Spagna e Portogallo in testa) l'articolo entra nell'argomento principe non senza aver prima «speso» ancora una sessantina di righe «per preparare l'animo a qualcuno

 

« Crediamo sia di viva attualità annunciare, proprio alla vigilia della celebrazione della scoperta dell'America, che nei giorni scorsi è stato rinvenuto da uno studioso, tra i manoscritti di tutte le epoche custoditi dal Vaticano, una antica scrittura su Cristoforo Colombo la quale, non risultando menzionata in alcune delle opere sul più grande marinaio del mondo, deve ritenersi sfuggita l'attenzione dei ricercatori.

 

Il documento che riproduciamo in facsimile è stato rinvenuto da uno studioso, ricercatore assiduo di antiche scritture e di stemmi di vecchie famiglie italiane, per una di quelle fortuite combinazioni cui si deve la scoperta delle più preziose testimonianze del passato. Nessuna particolare intenzione muoveva lo studioso alla ricerca di carte colombiane che egli era ed è, anzi, assai lontano da tale ordine di studi. Egli si proponeva semplicemente di rintracciare alcuni stemmi e alcune notizie genealogiche relative ad una famiglia ligure di cui s'agitava tessè una controversia circa la legittimità del possesso dei titoli nobiliari.

 

Seduto in uno dei lunghi tavoli della Biblioteca Vaticana nella sala luminosa dei manoscritti, egli sfogliava pagina per pagina una grossa raccolta di carte secentesche. Ad un tratto il suo occhio cadde su di uno stemma singolare: nel primo quarto il turrito castello del Regno di Castiglia, nel secondo il leone del Regno di Leone; nel terzo un gruppo di isole; infine le cinque ancore, contrassegno, nella Spagna cinquecentesca, della dignità di ammiraglio. Ce n'era abbastanza per fermare senz'altro l'attenzione dello studioso. Non era questo lo stemma famoso dello scopritore dellAmerica qual è descritto nel non meno famoso decreto di Don Ferdinando e Donna Isabella di Castiglia, Leon, ecc., che a lui e ai

Casella di testo: La scoperta dimenticata
Casella di testo: Tratto da Antiche genti di Liguria   ”STORIA DO COGOLETO” 
				     di Eugenio Ghilarducci