Cogoleto fin nelle colonie orientali
genovesi, poste sulle lontane rive del Mar Nero. Nel Medioevo alcuni personaggi cogoletesi
hanno ricoperto importanti cariche in campo politico e diplomatico. Fra loro ricordiamo Oberto di Cogoleto, un
consigliere, che è tra i firmatari, per conto di Genova, del famoso “Trattato di Ninfe”, siglato nel
1261, tra la Repubblica e l'Imperatore d'oriente. Un trattato molto
importante (diremmo oggi, in campo internazionale) in quanto sancisce la
supremazia genovese nel Mediterraneo in età medioevale. Nel XIV secolo
incontriamo Raffo di Cogoleto, che ricopre pubblici uffici a livello
diplomatico all'estero, e si trova a Napoli per svolgere una delicata
missione per la Repubblica di Genova, missione che prevede anche la
trasmissione di informazioni riservate. Ed infine " Inoflius de
Solario" (Onofrio Solari), Anziano della Repubblica, che partecipa alla
stipulazione di una convenzione con Savona. Fra i tanti naviganti cogoletesi ci piace
ricordarne alcuni appartenenti alla famiglia Colombo. Giovanni Colombo, fu Antonio, nel 1414 si
dedica alla navigazione di piccolo cabotaggio
trasportando la calce da Cogoleto alle Riviere. Antonio Colombo, padrone di
un lembo, recatosi per commerciare nei mari di Sicilia, resta vittima di un
episodio di pirateria da parte di un razziatore catalano. Il fatto è
denunciato alle autorità competenti, nel 1431, da Bartolomeo Colombo. Lo stesso Bartolomeo è fratello di Cristoforo Colombo ed entrambi sono figli di quel Domenico Colombo, di cui si conserva il testamento (in copia del secolo XVI) nel Palazzo Municipale. E questo un caso in cui la storia si tinge di giallo a causa di varie dispute riguardanti l'identità di questi Colombo e, in particolare, la veridicità e l'attendibilità del testamento di Domenico. Per quanto riguarda Cristoforo, è un valente marinaio, che si trova spesso lontano da Cogoleto, |