Casella di testo: Coquere lithos

con essa le testimonianze scritte della civiltà soccombente. La stesura più antica di questo, che possiamo definire come il primo documento inerente Cogoleto, risaliva all'anno 1023, ma il testo giunto fino a noi è contenuto in un atto dell'anno 1039, accuratamente redatto su pergamena, sopravvissuto se cosi si può dire, alle ingiurie del tempo. Si tratta di una donazione di terreni situati nella zona

di Cogoleto, effettuata da due coniugi a favore del monastero di San Siro di Genova.

 A tempi lontani ed a narrazioni favolose e leggendarie

risale anche il toponimo Cogoleto. Sembra infatti che tragga origine dalla locuzione latina " coquere lithos",  poiché,  secondo tradizioni locali, fin dall'epoca romana se non addirittura dalla preistoria,  i tenaci abitanti del luogo, dopo aver faticosamente spezzato e sezionato le colline circostanti, avrebbero provveduto ad una sapiente ed accurata cottura delle pietre nelle numerose

fornaci locali, trasformandole in preziosa ed apprezzata calce. Ma al di là di quanto vi può essere di leggendario nei racconti che riguardano i lavoratori della calce, prove concrete si hanno dell'impiego di tale materiale e della considerazione da esso goduta nell'arco di diversi secoli.

 A riprova di ciò  basta ricordare che, nelle realizzazioni

urbanistiche e nelle opere difensive, volute dalla Repubblica di Genova sia in terraferma sia in Corsica, spesso sono stati sottoscritti contratti per forniture di calce di Cogoleto, particolarmente apprezzata per la buona qualità. Ne sono esempIo i ripetuti trasporti effettuati da Cogoleto al porto di Genova, con attracco privilegiato per lo scarico al così  detto "ponte della calcina", ossia il ponte Calvi, di carichi di calce destinata ai cantieri di costruzione dell'arsenale, del grandioso e prestigioso Palazzo Ducale quale sede del doge e del governo, delle mura a difesa della città, di strutture assistenziali, come l'Albergo dei

La fornace a legna

dei f.lli Valle in località Molino della Rocca. Questa fornace era ubicata in precedenza sulla riva del mare al posto del palazzo Maxian (p.za Matteotti).